VERSO IL VOTO

Berlusconi incorona Damilano: "Torino ha il diritto di cambiare"

Il Cav interviene telefonicamente alla presentazione della candidatura dell'imprenditore. Nel capoluogo piemontese tenta di porsi come collante di un centrodestra segnato dalle tensioni tra Salvini e Meloni

Tra una battuta e l’altra il “pieno sostegno” a Paolo Damilano. Ad assicurarlo è direttamente Silvio Berlusconi, intervenuto questa mattina alla presentazione dell’imprenditore come candidato del centrodestra. E se la coalizione ancora non ha trovato il nome per il capoluogo lombardo è solo “perché dopo Damilano a Torino ci sembra giusto trovare uno che si chiami Datorino a Milano” e giù di risate.

Una freddura per stemperare l’afa cittadina e allo stesso tempo provare a rasserenare il clima in un centrodestra dove i nervi sono sempre più tesi. Il braccio di ferro sulla leadership tra Matteo Salvini e Giorgia Meloni, la campagna acquisti sempre più aggressiva da parte di Fratelli d’Italia ai danni degli alleati, un partito – quello di Berlusconi – ormai in disarmo col vecchio leone relegato a un ruolo marginale nei prossimi assetti di potere. A margine dell’incontro la senatrice azzurra Licia Ronzulli avrà modo di usare parole sferzanti verso “l’irriconoscente” Carlo Riva Vercellotti, il consigliere regionale appena passato da Forza Italia a Fratelli d’Italia in uno stillicidio che sembra non arrestarsi. La calma è solo apparente, i nervi sono tesi soprattutto nella disastrata corte di Arcore. L'ultimo spenga la luce.

A Torino il collante è proprio Damilano, il civico che piace tanto ai politici e che da mesi ha lanciato il suo guanto di sfida a centrosinistra e Movimento 5 stelle: “Non poteva mancare il mio in bocca al lupo a Paolo, di cui ho potuto apprezzare le idee per Torino e il suo amore per Torino e il Piemonte” dice Berlusconi. Poi aggiunge: “Credo che Torino, dopo 28 anni di sindaci di sinistra (anche l’ultimo sindaco è una di sinistra) abbia il diritto di cambiare ed essere finalmente governata da un sindaco di centrodestra”. Per fare cosa? Il mantra di Berlusconi è lo stesso degli ultimi 25 anni e si può adattare, evidentemente, anche a uno dei comuni più indebitati d’Italia: “Con Paolo ho parlato di tante cose e siamo d’accordo sul fatto che per uscire dalla crisi bisogna abbassare le tasse e quindi quelle comunali”.

Alle prossime comunali Forza Italia si presenterà assieme a Partito Liberale, Udc e Unione Pensionati: un rassemblement che, secondo Ronzulli è “un primo laboratorio di federazione che penso avrà un grande risultato”. Certo, per stessa ammissione della parlamentare forzista in questo laboratorio mancano giusto “due partecipanti importanti, Lega e FdI”. “Nel futuro - prosegue - il simbolo potrebbe aggiungere anche altri partiti, anche se prima di ottobre immagino di no. Per quanto ci riguarda il simbolo è questo, gli altri correranno da soli”. La sensazione è che questa accozzaglia sia nata essenzialmente per scongiurare il rischio di una percentuale troppo bassa addirittura per ottenere il quorum viste anche le due liste civiche che mette in campo Damilano. 

Più farraginoso il percorso che porta alla federazione con la Lega, per non parlare dell’ipotesi di un partito unico che a oggi – da una parte e dall’altra – è considerato fantascienza. Ma il Cav. dissimula ogni preoccupazione: “Ieri ho avuto un lungo incontro con Salvini e posso dirvi che siamo d’accordo su tutto: avanti insieme ci siamo detti per arrivare con un centrodestra unito alle importanti prossime elezioni nazionali del 2023. Quindi va tutto bene e si va avanti secondo i piani prestabiliti”. Quali siano nessuno lo sa.

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