VERSO IL VOTO

La Torino "sobrissima" di Lo Russo

Varata la lista civica del candidato sindaco di centrosinistra. Da moderni apoti contrappongono concretezza e frugalità alla "città da bere" di Damilano. Tante le realtà coinvolte nel progetto. Garante il consigliere regionale del Monviso Giaccone

Parlando di uno che di mestiere produce vino e vende acqua (e che è proprietario di un paio di locali modaioli in città) la battuta è persin scontata: la Torino Bellissima che Paolo Damilano ha condensato nella sua lista civica è la Torino da bere. Sarà per questo che sull’altro fronte, quello del centrosinistra, c’è chi questa visione zuccherata e glamour non la beve e propone una Torino con i piedi per terra, concreta, sobria ma non per questo rinunciataria sul futuro. Rigore e understatement sabaudi, insomma.

Ora questi apoti contemporanei hanno deciso di dar vita a una lista che, nelle intenzioni, dovrebbe essere speculare a quella dell’avversario di centrodestra, una sorta di contraltare anche nei progetti e nei valori che li ispirano. Il Polo Civico dalla Lista Monviso di Mario Giaccone, Alleanza dei Democratici rappresentata da Pino De Michele, Demos rappresentato da Elena Apollonio e Centro Democratico rappresentato da Silvio Bo: sono le quattro realtà riunite da oggi nella Lista Civica Lo Russo Sindaco a sostegno del candidato del centrosinistra Stefano Lo Russo. Costituito oggi il suo comitato elettorale, presieduto dal consigliere regionale Giaccone.

Parole d’ordine “partecipazione, concretezza e lealtà nei confronti di Lo Russo e della coalizione, grazie alla solidità di candidati civici che hanno in questi anni presidiato il territorio rimanendo fedeli a un progetto, alle nuove figure che andranno a comporre la lista dei candidati e alla forza di aggregazione dimostrata finora”. Una lista, sottolinea Giaccone “aperta a chi vuole offrire la propria competenza al centrosinistra per sconfiggere insieme l’avversario Damilano. Il mio ruolo sarà quello di farmi garante di questo contenitore politico, non solo perché non mi candido personalmente, ma anche perché tutti rinunciamo ai nostri simboli, per permettere agli interlocutori che verranno di riconoscersi in un richiamo comune e non personale”. Nessuna concessione a lustrini ed effetti grafici azzardati: nel logo, bianco e rosso, solo il nome del candidato e nessun simbolo.

Folta la pattuglia dei candidati. Assieme a volti noti della politica cittadina come l’ex assessore di Rivoli Paolo Chiavarino e la rappresentante di Demos Elena Apollonio, compaiono Marco Aimetti, già presidente dell’Ordine degli Architetti di cui oggi è consigliere nazionale e componente della consulta del Dipartimento Architettura e Design del Politecnico di Torino , la manager della cultura Carola Messina, numero uno della casa editrice Robin e il medico Pasquale Cardona. Promossi dalle circoscrizioni l’avvocato Elisabetta Malagoli e il giornalista Maurizio Versaci.

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