POLVERE DI (5) STELLE

Caos M5s, Appendino disperata: "Non so se resto". E alle comunali di Torino potrebbe saltare la lista

Fino a pochi giorni fa puntava a un ruolo di primo piano nel nuovo Movimento di Conte ora è pronta a sbattere la porta: "Se uno non ci crede...". A rischio il simbolo sulla scheda

Delusa, amareggiata e anche un po’ disorientata. Tra coloro che più di tutti potrebbero subire la scomunica di Beppe Grillo a Giuseppe Conte c’è proprio Chiara Appendino, sindaca di Torino uscente, che tanto aveva puntato sul nuovo corso del Movimento 5 stelle e che già si preparava per un ruolo nazionale di primo piano accanto all’ex premier. “Francamente sono molto amareggiata da quello che è successo, penso che Conte potesse essere la persona giusta” dice la prima cittadina.

La situazione è grave al punto che Appendino mette in dubbio anche la sua permanenza nel partito che l’ha portata al piano nobile di Palazzo Civico: “Il Movimento è una forza politica che è nata per mettere al centro dell’azione di governo alcune tematiche: se siamo ancora in grado di farlo ha senso provare a incidere, se dobbiamo restare in una forza politica tanto per starci, e se uno non ci crede... Credo che ciascuno debba fare le sue valutazioni”. La sindaca mette l’accento sul rinnovamento del Movimento, quanto mai necessario: “Ho auspicato una sintesi, sono mesi che sostengo che il Movimento debba ristrutturarsi e rilanciarsi nella sua capacità di essere efficace nell’azione di governo. Adesso credo ci sia sgomento, e molti attivisti che hanno vissuto tutto il percorso credo siano spaesati. A caldo mi sento solo di dire che abbiamo perso una grandissima occasione e faremo tutte le nostre valutazioni, io farò le mie personali ovviamente”.

La sindaca sottolinea come non abbia neanche potuto vedere lo statuto proposto da Conte: “Abbiamo perso un’occasione per discutere dello statuto, che non è stato neanche messo in votazione, e di avere alla guida una persona che ha voluto bene al Movimento e che avrebbe potuto guidarci in una rifondazione che tutti riteniamo necessaria, poi ciascuno ha le sue aspettative e sensibilità personali. Ma io penso che un ritorno al passato non sia la risposta, dobbiamo guardare avanti”. E le aspettative di Appendino erano chiare sin dall’inizio di questo percorso, quando il suo nome ha preso a circolare con insistenza per un ruolo di primo piano nel nuovo corso contiano. C’era addirittura chi preconizzava per lei l’incarico nazionale degli enti locali con la mission di riorganizzare il partito sul territorio. Uno scenario evaporato in pochi minuti dopo il post di Grillo.

Il Vaffa del fondatore a Conte rischia di avere ripercussioni diretta anche a Torino dove, con le comunali alle porte, ora è addirittura in dubbio la partecipazione del Movimento 5 stelle alla competizione elettorale. Lo ha spiegato chiaramente Appendino: “Penso che non sia il momento di prendere decisioni sulle liste e sui candidati anche perché, come ha detto Vito Crimi, è una situazione dove non è chiaro chi detiene il simbolo, come ci si può candidare”. La confusione è totale, nessuno ha il potere per scegliere il candidato e con l’incertezza legata all’entità e all’identità degli iscritti sarebbe impossibile anche convocare un’assemblea territoriale. A Torino sono in lizza Andrea Russi, consigliere comunale e tecnico di radiologia su cui puntava la sindaca in un gioco di sponda con Conte, e la capogruppo in Sala Rossa Valentina Sganga. Fino a ieri la domanda era chi avesse prevalso tra i due, ora il dubbio è se il simbolo uscito vincitore dalle urne del 2016 sarà presente sulla scheda del 2021.