ECONOMIA DOMESTICA

Gigafactory a Mirafiori, pressing su Draghi

Il governatore Cirio e la sindaca Appendino con il mondo industriale e sindacati chiedono un incontro urgente al premier: "Torino con i suoi 120 anni di storia è la sede naturale". Ma è lotta contro il tempo: Stellantis potrebbe annunciare la sede già giovedì prossimo

Meglio se ci vediamo di persona. Alberto Cirio e Chiara Appendino, insieme al mondo dell’industria e del sindacato unito nel rivendicare per Torino la Gigafactory, scrivono a Mario Draghi chiedendo un incontro “per meglio rappresentare le grandi opportunità del territorio in modo che possa ben comprendere perché Torino è la sede naturale della Gigafactory di Stellantis”. La nuova sede potrebbe già essere annunciata dalla società il giorno 8 luglio in occasione dell’evento Stellantis EV Day 2021. Nel frattempo nella lettera firmata oltre che dal presidente della Regione e della sindaca, anche dai vertici di Confapi PiemonteUnione industrialeConfindustria PiemonteApi TorinoCamera di Commercio, e alle organizzazioni sindacali Fiom CgilFim Cisl e Uilm, viene chiesto al governo di “adoperarsi in maniera concreta e fattiva per sostenere la candidatura del capoluogo piemontese”. 

Istituzioni e mondo economico rimarcano al premier come “Torino è per noi la scelta naturale, per tradizione, competenza ed esperienza maturate in oltre 120 anni di storia. La vocazione del nostro territorio e la compatibilità della stessa con la responsabilità di tutela ambientale e di riduzione di emissioni complessive, nel quadro di un sistema integrato di mobilità sostenibile, confermano che Torino è il luogo ideale da cui far partire il rilancio della filiera automobilistica italiana". 

Nella lettera si segnala inoltre "l'elevata capacità nel campo della formazione da parte del Politecnico, dell’Università di Torino, le competenze scientifiche e le professionalità esistenti nonché il saper fare delle imprese e dei lavoratori", che "rendono Torino strategica per la realizzazione del processo di riconversione e riqualificazione industriale". "Un altro aspetto importante – prosegue la lettera – è costituito, ai fini della riconversione e dello sviluppo, dalle risorse del programma Torino area di crisi industriale complessa, alla cui soluzione stanno lavorando in modo unitario gli enti pubblici, gli atenei e le istituzioni private di tutto il territorio”.

La questione su cui pende l’incognita della decisione di Stellantis e non di meno le pressioni locali per averla a Melfi, entra con ogni titolo anche nella campagna elettorale per le comunali d’autunno. Il candidato del centrodestra Paolo Damilano in un post, ricordando la su partecipazione al presidio della Fiom – “Quando si parla di lavoro, non c’è colore: dobbiamo concentrarci per creare e per portare qui tutte le opportunita' possibili” –, ribadisce come "la gigafactory è una partita fondamentale, su questo c’è un dialogo aperto con il governo, che è consapevole del valore del progetto, ma l'importante è essere uniti e questa giornata lo ha dimostrato. Grazie alla Fiom e a tutti quelli che credono nel futuro di Torino”.

Sul fronte avversario, Stefano Lo Russo, candidato sindaco per il centrosinistra sostiene che “Il Governo deve riconoscere Torino come il miglior contesto produttivo e tecnologico. E non vi è dubbio che esiste già la tecnologia, l'alta formazione con il Politecnico, tali da rendere Torino già pronta ad accogliere il polo tecnologico. Qui sono presenti le competenze, il patrimonio tecnologico e capacità produttive di eccellenza",

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