Coldiretti, Moscato d'Asti va tutelato

Tutelare il Moscato d'Asti al pari della maggior parte delle varietà nazionali. E' quanto chiede Coldiretti Piemonte rispetto all'approvazione del Decreto Etichettatura. "La Regione è al nostro fianco in questa battaglia che, condotta insieme al Consorzio del Moscato d'Asti Docg, ha lo scopo di porre rimedio alle storture rispetto all'etichettatura - spiega Marco Reggio, presidente di Coldiretti Asti con delega regionale al settore vitivinicolo -. E' necessario prevedere delle regole più restrittive che evitino l'inserimento di mosti fermentati di cui non si conosce neppure la provenienza, tutelino i nostri vitigni storici ed contrastino la concorrenza alla DOCG Asti. E' opportuno, quindi, che si intervenga nelle sedi opportune, a livello nazionale, presso il Ministero e la Conferenza Stato Regioni, per avere delle chiare direttive". Il Moscato in Piemonte è coltivato su una superficie di quasi 10 mila ettari per una produzione di oltre 90 milioni di bottiglie che hanno un valore di almeno 400 milioni di euro e con la previsione di arrivare a 100 milioni nel 2021. "Si tratta di valorizzare le nostre produzioni e fare chiarezza per i consumatori che scelgono di acquistare il vero Moscato Docg - commentano Roberto Moncalvo, presidente di Coldiretti Piemonte ,e Bruno Rivarossa, delegato confederale -. Non possiamo permettere che varietà, addirittura inferiori, abbiano la stessa protezione e, di conseguenza, lo stesso peso sul mercato".

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