VERSO IL VOTO

Portas pesca nel centrodestra, "così allargo la coalizione"

Il leader dei Moderati presenta una lista con tanti candidati provenienti da Forza Italia e persino dal M5s. E incalza le altre forze del centrosinistra: "Voi quando iniziate a fare campagna elettorale?". Lo Russo: "Fondamentale il loro apporto"

Il sole della canicola torinese non è ancora bastato a sciogliere del tutto il gelo calato nelle ultime settimane tra i Moderati e il centrosinistra. Incomprensioni, malintesi qualche divergenza sulla conduzione della campagna elettorale hanno allontanato Giacomo Portas da quel Pd di cui è stato fedele alleato per quindici anni: ai dem non è piaciuto il flirt inscenato con Carlo Calenda e le minacce di costituire un terzo polo (ora l’ex ministro dice peste e corna del leader dei Moderati); Portas frigge per l’inerzia di una coalizione che finora si è vista poco in città – a partire dall’assenza di manifesti – e che anzi ha perso troppo tempo a discutere di alleanze “con partiti e partitini”.  Complice anche un’infiammazione alla mano che ne destabilizza l’umore, Portas continua a battere i pugni sul tavolo: “Avete intenzione di iniziare a fare campagna elettorale o no?” ripete come un disco rotto il deputato che a Montecitorio siede da indipendente sugli scranni della renziana Italia Viva.

Nelle ultime ore, però, qualche segnale di distensione si registra, a partire dall’intensificarsi di contatti e incontri con Stefano Lo Russo, di cui Portas è stato tra i primi supporter, anche a livello romano. “Io ci sono, sto girando come una trottola in tutta Torino e anche il Pd è pronto a partire” ha rintuzzato il candidato sindaco, pronto a riconoscere pubblicamente “l’apporto fondamentale dei Moderati nella costruzione di una coalizione in grado di vincere e poi di governare”. A Lo Russo non sfugge che mentre in altre formazioni è tutto un travaso interno di appartenenze e (scarsi) consensi, una delle poche liste capace di allargare il perimetro dello schieramento, arrivando a pescare financo nel centrodestra è proprio quella di Portas: funzione cruciale in ogni tornata elettorale vieppiù in questa il cui l’esito è quanto mai incerto.

Tutto risolto? Non ancora. Portas vuole vedere la squadra correre sul campo così come sta facendo lui ormai dalla primavera scorsa. Il faccione di buona parte dei suoi candidati fa già bella mostra sui manifesti e non è sfuggito ai più attenti quello di Carlotta Salerno, in cui il nome della responsabile cittadina del partito è accostato in modo capzioso al termine “sindaco”. Che ha in mente Portas? “Io ci credo, ma se loro non ci credono allora ognuno per sé” ha risposto a chi chiede ragguagli. Il ticket tra Salerno e Silvio Magliano per una possibile corsa solitaria è la pistola fumante che il parlamentare tiene sul tavolo. Qualcosa più di una provocazione, qualcosa meno di una reale intenzione.

Intanto la lista è sostanzialmente chiusa e mentre monadi di Azione e Italia Viva vanno a ingrossare le fila di Paolo Damilano, Portas si è rivelato ancora una volta strategico in quel percorso inverso che nel centrodestra qualcuno è disposto a percorrere in senso contrario. Dopotutto la sfida si vince al centro e mai come in questo caso sarà determinante una campagna porta a porta, preferenza su preferenza, Portas a Portas.

Il colpaccio è quello messo a segno con Alessandro Speranza, ingegnere, il più votato dei candidati consiglieri di Forza Italia nelle circoscrizioni cinque anni fa quando venne eletto con 427 voti alla 5 (Vallette-Madonna di Campagna-Borgo Vittoria-Lucento), che ha ottenuto quasi un migliaio di voti alle ultime regionali (dove è risultato il terzo azzurro più votato a Torino). Un altro ingegnere di area centrodestra strappato alla concorrenza è Marco Astori, che pure si candiderà in Comune, mentre Barbara Cottone, la presidente dei commercianti di piazza Statuto ha recentemente lasciato i berlusconiani per presentarsi col partito di Portas in circoscrizione. A loro si aggiungono gli eletti cinque anni fa del Movimento 5 stelle: si tratta di Luca Dellavalle e Margherita Alasia alla circoscrizione 4, Andrea Venturini alla 3, Angela Chiummento alla 7 e l’ultimo arrivato, Mario Corfiati alla 1. Tutti ex grillini pronti a correre con il centrosinistra, cui si aggiunge il disability manager del Comune di Torino, nominato da Chiara Appendino, Franco Lepore.

La capolista sarà, come da consuetudine ormai, Piera Levi Montalcini, nipote del Nobel Rita Levi Montalcini, che corre in ticket con l'imprenditore antimafia Mauro Esposito. A presidiare i quartieri di Barriera di Milano e Falchera, assieme alla presidente uscente Salerno, ci sarà il farmacista e consigliere Alessandro Avramo che compone il settore salute e sanità dei candidati moderati assieme ai medici di famiglia Ivana Garione, Elena Lo Prete e Savino Pepe cui si aggiunge la dentista Donatella Del Corso. E poi il sindacalista della Regione Luigi Serra, l'ex volto tv dei vigili urbani di Torino Valter Gerbi, gli avvocati Stefano Cùffaro e Alessandro Lazzari, e ancora Federica Cravero, figlia dell’indimenticato capitano del Toro Roberto Cravero e il giovane Simone Fissolo, legato a Piazza dei Mestieri, che potrebbe contare sul sotegno di Magliano qualora quest’ultimo decidesse di abbandonare la corsa per la Sala Rossa..

“Noi stiamo lavorando da dicembre per mettere in piedi una lista competitiva – dice Portas –. Parliamo con le persone, chiediamo loro di impegnarsi, le seguiamo nel loro percorso. Ora vogliamo vedere anche gli altri metterci l’anima perché solo così vinciamo questa partita”.

print_icon