VERSO IL VOTO

Fratelli (e nipoti) d'Italia per un posto in Sala Rossa

C'è chi storce il naso per la candidatura del rampollo di casa Crosetto, chi si copre dietro il campione di preferenze Liardo e chi addirittura rischia di essere escluso. In lista anche l'olimpionica Merlin. Le ultime manovre nel partito di Meloni in vista delle elezioni a Torino

A giudicare dai sondaggi il distacco dalla Lega, a Torino, è ancora significativo. Ma per Fratelli d’Italia le amministrative d’autunno restano un appuntamento fondamentale per sigillare i nuovi rapporti di forza in seno al centrodestra ed espugnare per la prima volta l'ormai ex roccaforte rossa del Nord, passata nel 2016 al Movimento 5 stelle. Per questo il triunvirato composto da Augusta Montaruli, Gaetano Nastri e Fabrizio Comba sta lavorando pancia a terra per mettere in piedi una lista competitiva dove però tra fratelli (e nipoti) non manca qualche malumore. A partire da quel giovane dal cognome illustre, Giovanni Crosetto, figlio di Gabriele a sua volta fratello di Guido, il gigante di Marene, ex sottosegretario nei governi Berlusconi, co-fondatore del partito assieme a Giorgia Meloni di cui è rimasto amico e gran consigliori nonostante il suo disimpegno dalla politica attiva. A quanto si sa non ci sono ordini di scuderia per favorire il rampollo di casa Crosetto e lo stesso zio – che ormai vive a Torino – non sembra intenzionato a entrare a gamba tesa in equilibri già piuttosto precari per spostare pacchetti di preferenze verso il nipote ma, si sa, ma questo non esclude che per amicizia o piaggeria – che nella politica di oggi abbonda ovunque – qualcuno decida di aiutare Crosetto Jr con gran scorno degli altri candidati. E poi basta il nome: non è un caso che sui manifesti siano state omesse foto e nomi di battesimo, mai come in questo caso si gioca sull'equivoco.

L’obiettivo, però, è alzare l’asticella ben oltre l’1,5% ottenuto cinque anni fa. C’è chi parla addirittura di decuplicare quella percentuale. In corsa non mancano i nomi forti a partire da un ex consigliere comunale di lungo corso come Enzo Liardo, democristiano di rito bonsignoriano su cui la coppia Marrone-Montaruli ha messo il cappello (qualche maligno dice per non essere costretti a contarsi vista l’ingente dote di voti di Liardo). Altra ex della Sala Rossa è Paola Ambrogio, moglie di Roberto Ravello, ex assessore regionale e oggi collaboratore di Alberto Cirio, che può contare su quel che resta del giro di Agostino Ghiglia, potente ex deputato ma ora piuttosto defilato dopo aver ottenuto il suo buen retiro dorato all’Authority per la Privacy. Nelle intenzioni originarie, Ambrogio avrebbe dovuto correre in ticket con Enrico Forzese, il quale, però, potrebbe andare incontro a una clamorosa esclusione. Al giovane rampante militante vengono rimproverati una serie di atteggiamenti e comportamenti mirati a strappare qualche secondo di notorietà a discapito del partito: scontri ai banchetti o all’università, la maglietta in bella mostra con la rievocazione della Marcia su Roma. Sarebbe già stato addirittura richiamato più volte e su di lui ora pende la spada di Damocle di un’ultima valutazione.  

E in tempi di Olimpiadi non manca anche un’olimpionica tra i candidati meloniani. È Barbara Merlin, discesista della valanga rosa degli anni Novanta. Classe 1972, ha partecipato a ben tre Giochi olimpici invernali ad Albertville (1992), Lillehammer (1994) e Nagano (1998). Tra gli altri nomi di spicco in lista ci sono gli avvocati Cristina Botto e Riccardo Corleone, il manager Andrea Revel Nuntini, sostenuto dal mondo venatorio, l’ingegnere Ferrante De Benedictis, il noto manager della sanità Emilio Iodice (ex direttore Molinette e Asl To4) e l’ex vicepresidente di Atc Luigi Piccolo che può contare sull'appoggio di Antonello Angeleri.

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