VERSO IL VOTO

Scoppia la pace nel centrosinistra

A 72 ore dalla consegna delle liste il candidato sindaco Lo Russo sottoscrive il documento "anti-M5s" voluto dai Moderati di Portas. Si sblocca anche il risiko nelle Circoscrizioni. Tutti i candidati

La fumata bianca è arrivata a settantadue ore dalla consegna delle liste e dei relativi apparentamenti. I Moderati restano nel centrosinistra e a suggellare l’accordo, dopo il lungo tira e molla estivo, sono stati questa mattina il candidato sindaco Stefano Lo Russo e il leader della lista Giacomo Portas con la sottoscrizione del documento in cui Lo Russo s’impegna a non stringere intese elettorali con il Movimento 5 stelle. “Non ci rivolgiamo ai partiti e ai movimenti che fino ad oggi hanno mal governato la città di Torino” si legge nella paginetta che riporta in calce le firme dei due. “Non perseguiremo accordi e alleanze al di fuori del perimetro politico già da tempo definito e non più in discussione. Non ci interessano gli equilibrismi, le alchimie e i tatticismi politici legati a logiche nazionali. Il nostro è un progetto di città – è la chiosa – che si rivolge a tutti i cittadini e agli elettori”. Portas, insomma, ottiene quel risultato che gli consente di cantare vittoria e Lo Russo, di converso, può appuntarsi il merito di aver mantenuto compatto lo schieramento. Nelle ultime ore tanti hanno lavorato perché si scongiurasse lo strappo minacciato più volte dai Moderati, a partire da Sergio Chiamparino, cui non a caso Portas ha rivolto pubblici ringraziamenti.

Venendo a questioni più prosaiche, i Moderati otterranno la candidatura alla presidenza di due Circoscrizioni: una considerata (quasi) persa, la 6 che comprende i quartieri di Barriera di Milano e Falchera, dove correrà l’epidemiologa Deana Panzarino, l’altra sostanzialmente blindata, la 8 dei quartieri Lingotto e San Salvario, con Massimiliano Miano. L’accordo con i Moderati sblocca il complesso risiko delle Circoscrizioni suddivise nella coalizione tra “sicure”, “contendibili” e “ad alto rischio di sconfitta”. Della prima fascia, oltre alla Otto, fa parte certamente la 1 (Centro-Crocetta), che viene presa dai civici di Mario Giaccone e Franco Tresso, solo in questa trattativa tornati fianco a fianco dopo lo strappo delle primarie: i due puntano su Cristina Savio, moglie del celebre epidemiologo dell’Imperial College Paolo Vineis, assoldato tra i consulenti della Regione Piemonte durante la prima ondata di Covid.

Tra le Circoscrizioni considerate dal centrosinistra “contendibili” e ad alta probabilità di vittoria ci sono la 2 (Santa Rita-Mirafiori Nord), dove a sorpresa il Pd sceglie di puntare sul giornalista cattolico Luca Rolandi, già direttore de La Voce del Popolo, oggi a capo di ToRadio News, imposto dal deputato Stefano Lepri, e la 3 (Pozzo Strada-Cit Turin-Cenisia-Borgo San Paolo) in cui è confermata l’uscente Francesca Troise (Pd, area Fassino-Gallo), nonostante ampi settori del partito giudichino negativamente i suoi cinque anni di mandato. Alla 4 (San Donato-Campidoglio-Parella) dove ci si attende un testa a testa tra i due principali schieramenti, Sinistra Ecologista piazza Alberto Re, in gioventù numero uno dell’Udu, l’Unione degli studenti universitari, poi fedelissimo di Marco Grimaldi di cui è stato a lungo collaboratore in Consiglio regionale, mentre alla 7 (Aurora-Vanchiglia-Sassi-Madonna del Pilone) è confermato Luca Deri (Pd) che alle primarie aveva sostenuto Enzo Lavolta. Infine sarà la ricercatrice dell’Ires Federica Laudisa di Articolo 1, che ha messo in piedi una lista assieme ai Socialisti, la candidata del centrosinistra alla Circoscrizione 5, considerata il fortino elettorale di Lega e Fratelli d’Italia.

Quattro uomini e quattro donne. Il Pd si accontenta di soli tre candidati su otto e attende le elezioni per una compensazione che avverrà giocoforza nelle eventuali nomine di giunta e del sottogoverno cittadino quando sarà chiaro il reale peso di tutte le forze della coalizione.

Una scelta che non ha mancato di provocare qualche mugugno tra i dem dove le aspettative erano decisamente più alte. “Il Pd di Torino è stato generoso e faccio appello a tutti di rivendicare questo risultato che in molti casi costa sacrificio” dice Lo Russo che teme quei musi lunghi nel suo partito e per questo prova a serrare le fila. “Da oggi sono tutti candidati del centrosinistra non di una forza politica o dell’altra. Così si fa squadra e così si vincono le elezioni e solo vincendo le elezioni saremo in grado di far ripartire la città”. è soddisfatto il candidato del centrosinistra per una coalizione che “è più ampia di quella del 2016 e non era un risultato scontato” dice facendo riferimento all’area della sinistra “grimaldiana” che cinque anni fa aveva sostenuto Giorgio Airaudo

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