Asti-Cuneo: Cirio, abbiamo il dovere di finire l'opera

"Chi contesta la conclusione dell'autostrada Asti-Cuneo ha ragioni forse fondate, ma dobbiamo finire l'opera e decidere, dopo aver ascoltato tutti come si fa in democrazia. Ci sono le possibilità di mitigare eventuali impatti ambientali, ma l'opera serve perché si devono spostare merci e persone". Così il presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio, intervenendo ieri sera ad Alba all'evento Una serata per l'autostrada Asti Cuneo nel padiglione di Confindustria. Durante il dibattito, durato oltre tre ore, le associazioni ambientaliste hanno contestato la soluzione del tracciato esterno al posto del tunnel di Verduno, oltre ai costi per finire l'A33 che da anni continuano a lievitare. "In val Susa mi dicono che il tunnel non lo vogliono, qui mi dite che il tunnel è meglio. Chi non ha responsabilità istituzionali può guardare solo alla sua parte, non alle esigenze di una comunità", ha aggiunto il governatore, ribadendo che "l'autostrada sarà gratis per chi va all'ospedale di Verduno da Albese e Braidese, grazie a un casello intelligente". "Dopo 30 anni di attesa se tutto va bene finiremo in 5 anni. E contiamo di avere entro il 2023 il collegamento per arrivare all'ospedale, perché purtroppo le strade per raggiungere comodamente Verduno non ci sono - ha detto il sindaco di Alba, Carlo Bo -. Servono le opere compensative, dopo anni di penalizzazioni e disagi". Alla serata hanno preso parte anche l'assessore regionale Marco Gabusi, coordinatore del tavolo di monitoraggio sull'A33, e Bernardo Magrì, amministratore delegato della società Autostrada Asti Cuneo spa, secondo cui "il tunnel di Verduno non e' stato mai approvato, non è una soluzione percorribile: la soluzione esterna alla collina è in corso di valutazione ed è finanziata. Ed è il modo più veloce per finire l'opera".

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