POLITICA & SANITÀ

Lega contro Ravetti, scontro col Pd

I dem denunciano l'attacco all'ex capogruppo nel suo feudo elettorale. Il Carroccio difende Icardi e parla di strumentalizzazioni del centrosinistra. Casus belli la sanità territoriale a Ovada, nella provincia di Molinari

Anche in provincia il Pnrr Sanità diventa terreno di scontro politico. La tensione già alta dopo la “minaccia” del centrosinistra e dei Cinquestelle di bloccare i lavori del Consiglio regionale e mentre il patto di ferro tra Alberto Cirio e il sindaco di Torino Stefano Lo Russo sulla cabina di regia finisce con lo spiazzare un barricadero Pd, la zuffa esplode a Ovada, in quell’Alessandrino feudo elettorale dell’ex capogruppo e attuale consigliere piddino Domenico Ravetti, ma anche terra del plenipotenziario leghista piemontese Riccardo Molinari. A dar fuoco alle polveri è proprio la Lega che prende di mira l’esponente dem: “Ravetti Vergognati”, scrivono a caratteri cubitali i seguaci locali di Matteo Salvini. Oggetto del contendere è la collocazione della casa di comunità prevista dal piano.

La proposta formulata dal direttore generale dell'Asl Luigi Vercellino l'aveva inserita all'interno dell'ospedale, come scoperto da Ravetti con la sua azione "ispettiva" di accesso agli atti. Accorpare in un'unica struttura medicina ospedalera e territoriale non solo avrebbe rischiato di produrre conseguenze facilmente immaginanabili nel caso si dovesse chiudere il nosocomio com'è capitato in alcuni casi nel corso della pandemia, ma avrebbe giustificatio i timori di un declassamento dell'ospedale stesso con possibile riduzione di reparti e altri servizi. Meglio, come in effetti poi accadrà dopo la bocciatura della proposta dell'Asl da parte dell'assessore Luigi Icardi, realizzare la Casa di Comunità nel vecchio ospedale, progettato dall'Antonelli, e attuale sede del distretto. Una vicenda partita storta che, per fortuna (e non solo quella) è stata raddrizzata. Ma che oggi, a soluzione ottenuta, contrappone con toni durissimi i protagonisti in uno scontro che, visti i precedenti ai tempi della riforma ospedaliera, racconta ancora una volta come la provincia sia spesso una cartina di tornasole per la gestione della sanità e il dibattito politico che l'accompagna.

“I manifesti che la Lega di Ovada ha affisso oggi rappresentano un atto di chiaro e gratuito attacco all’operato trasparente e al lavoro puntuale e attento del consigliere regionale Pd Domenico Ravetti che, da anni, si impegna sul territorio alessandrino e piemontese – replica il capogruppo Raffaele Gallo –. Espletando il mandato che i cittadini piemontesi gli hanno affidato per ben due volte, Ravetti ha depositato un accesso agli atti, chiedendo chiarimenti sulla proposta tecnica di Asl Al circa l'uso dei Fondi del Pnrr per realizzare Case di Comunità, Ospedali di Comunità e Centrali operative territoriali in provincia di Alessandria”. Da qui, spiega Gallo, l’avvio di un dibattito che “anche grazie all'impegno dei cittadini e del sindaco, ha modificato l'impostazione iniziale anche rispetto al futuro del presidio ospedaliero”. 

La Lega nel manifesto incriminato sottolinea come “Icardi ha riconfermato quanto già assicurato in una sua precedente visita a Ovada e cioè che l’ospedale manterra tutti gli attuali servizi”. Ma il punto che irrita i dem è un altro: “Non era forse il caso di avere le risposte dell’assessore (sulla collocazione della Casa della Salute, ndr) prima di procedere a una raccolta di firme?”, che in verità non è stata promossa dai dem, ma da un comitato a difesa dell’ospedale, sia pure sostenuta anche da esponenti del centrosinistra. Da qui l'intemerata leghista che non tralascia di ricordare il “silenzio” del centrosinistra quando sull’ospedale venivano fatti tagli dall’allora giunta di Sergio Chiamparino

Insomma, c’è del vero su un fronte e sull’altro. Vero è che la proposta formulata dal direttore dell’Asl Luigi Vercellino prevedeva la Casa della Salute all’interno dell’ospedale e non in quello vecchio, oggi sede del distretto, come emerso dall’accesso agli atti fatto da Ravetti. Altrettanto vero che la condivisione con gli enti locali da parte dell’assessore c’è stata. Icardi dopo aver ricevuto in corso Regina il dossier predisposto da Vercellino e aver ascoltato più di una segnalazione circa la possibile inadeguatezza di quella proposta ha telefonato al sindaco Paolo Lantero (Pd) per confrontarsi e avere ulteriori delucidazioni. Poche ore più tardi il direttore generale è arrivato a Ovada, e ha confermato il cambio di programma deciso dall'inquilino di corso Regina. Che ha incassato, insieme ad altri, il pubblico ringraziamento dal primo cittadino del Pd.

print_icon