LOTTA AL COVID

Quarantene, Cirio testa la piattaforma: "Sistema da semplificare ancora"

Il governatore quattro ore in assessorato per verificare i meccanismi. Passaggi complicati e anomalie da correggere. Vecchi casi positivi ancora sulle schermate. Raccolte le critiche dei medici di famiglia. Ultimatum al Csi: mettere tutto a posto tutto entro venerdì

Persone guarite dal Covid ormai da mesi, qualcuno addirittura da un anno, i cui nomi continuano a comparire come “positivi” nella schermata che compare al medico di famiglia quando accede alla piattaforma regionale. La definizione di “isolamento in aggiornamento” di difficile interpretazione per gli stessi camici bianchi sul territorio è un’altra delle tante anomalie di un sistema il cui adeguamento alle recenti modifiche sui cosiddetti provvedimenti contumaciali non ha eliminato, aggiungendone, anzi, ulteriori.

Mercoledì mattina poco dopo le nove Alberto Cirio è arrivato in corso Regina Margherita per uscire solo dopo quattro ore dall’assessorato. Il presidente si è seduto a un tavolo, attorniato da dirigenti della Sanità, funzionari del Csi, il consorzio informatico pubblico, e dai rappresentanti sindacali di medicina generale che avevano sollevato il problema, anzi i numerosi problemi della piattaforma. 

Davanti a un computer il governatore ha subissato di domande, una via l’altra, esperti e tecnici. “Fatemi vedere cosa succede se si deve segnalare un caso positivo, spiegatemi tutti i passaggi”. Pause di silenzio, ticchettii sulle testiere, poi qualche sospiro e qualche sbotto, più d’uno e di due. “Troppo complicato, hanno ragione i medici. Si può semplificare? Sì. Allora fatelo subito”. Scoprire che le indicazioni messe nero su bianco dalla delibera, con cui pochi giorni fa si è aggiornata la procedura per prendere in carico casi positivi e per poi liberare in fretta chi è nelle condizioni di non dover più stare in isolamento o in quarantena, non corrispondono in semplicità e immediatezza nel sistema informatico non è stata per il governatore una bella sorpresa.

Quelle che potevano essere parse allo stesso Cirio delle rimostranze eccessive da parte dei medici di base, tramite i loro rappresentanti, ci hanno messo poco ad emergere come qualcosa di diverso, addirittura opposto, dalla semplificazione. Procedure e linguaggi che, forse, sono quasi banali per chi si occupa di informatica per mestiere, possono diventare ostacoli o comunque complicazioni per coloro che, invece, dalla piattaforma del Csi dovrebbero essere aiutati.

Sfrondare, semplificare. Il proposito delle modifiche introdotte dall’assessore alla sanità Luigi Icardi e formalizzati nella citata delibera, diventano disposizioni piuttosto perentorie al tavolo da cui Cirio si alzerà dopo quattro ore e una lunga lista di modifiche per gli esperti del Csi. Tante domande, altri appunti con le modifiche da fare. Modifiche che dovrebbero finalmente semplificare la procedura che è pur vero ha velocizzato già dal primo giorno l’uscita dalle quarantene, ma contiene ancora troppi passaggi complicati e davanti ai quali la rapidità promessa spesso resta, appunto, una promessa. Nelle chat dei medici di famiglia continuano a rincorrersi quelle domande che i sindacati hanno girato al presidente e che lui ha messo, spesso con decisione, sul tavolo attorno al quale, tra gli altri, c’erano il direttore regionale Mario Minola, il suo vice e direttore della Prevenzione Bartolomeo Griglio, il responsabile dei sistemi informatici Antonino Ruggeri, quello dei sistemi organizzativi Mario Raviola.

“Ci rivediamo qui venerdì pomeriggio alle due e mezza”. Un paio di giorni, il tempo dato da Cirio, per fare tutte quelle modifiche al sistema informatico, compresa l’introduzione di un alert per i medici di famiglia in maniera tale che vedano immediatamente i nomi dei loro assistiti da liberare con la definizione di guarigione, per far corrispondere nella piattaforma quanto previsto dalla delibera. E, soprattutto, per semplificare una procedura che tanto semplice, come ha preso atto lo stesso presidente, ancora non è.

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