POLVERE DI (5) STELLE

"Su Appendino avevo ragione", Fassino riscatta le sue profezie

L'ex sindaco si prende la rivincita: "Bisogna solo aspettare che passi il tempo". I Cinquestelle hanno perso un sacco di voti e la grillina si è dimostrata un fuoco di paglia. Ma di fronte allo sconquasso non infierisce: "Spero trovino un punto d'accordo"

Il tempo, come vuole l’antico adagio, è galantuomo. E così a distanza di anni Piero Fassino si prende la sua personale rivincita sui tanti sfottò subiti a causa delle sue profezie. Una su tutte quella sul destino dei grillini. “Un giorno lei si segga su questa sedia e vediamo se poi sarà capace di fare tutto quello che oggi ha auspicato di poter fare”, disse in Sala Rossa il 14 maggio 2015, rispondendo alle critiche di Chiara Appendino, all’epoca battagliera consigliera di opposizione.

 “Sbagliate le mie profezie sui 5S? Le profezie poi si sono avverate, bisogna solo aspettare che passi il tempo: nel corso del tempo hanno perso un sacco di voti e la Appendino si è seduta sulla mia poltrona e poi i torinesi hanno scelto un altro sindaco”. Ospite di Un Giorno da Pecora, l’ex inquilino di Palazzo civico sconfitto cinque anni fa proprio dall’allora astro nascente dei Cinquestelle assapora la rivincita, seppur postuma. Eppure da consumato politico e da persona perbene non infierisce su quelli che da avversari sono diventati, nel frattempo appunto, alleati. Anzi, per dirla con le parole del segretario del Pd Enrico Letta, addirittura punto di riferimento dei progressisti. “Auspico che trovino un punto d’accordo per la coesione della maggioranza di governo che i 5s siano un movimento non lacerato e non diviso”, ha detto riferendosi al travaglio in corso del movimento, con un capo, Giuseppe Conte, detronizzato da una sentenza giudiziaria.

Un anticipo, par di capire, di quanto potrebbe capitare nel 2023, alle prossime elezioni politiche quando Fassino potrà riscattare l’altra sua ferale profezia, quella pronunciata nel 2099 nel corso di un’intervista quanto nel respingere il tenativo di opa ostile sul Pd di chi sarebbe poi diventato il fondatore del M5s affermò: “Se Grillo vuol fare politica fondi un partito, si presenti alle elezioni e vediamo quanti voti prende”. Ne prese tanti, ne perderà molti.

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