REGIONE

 "Aggiustamenti" di giunta.
Cirio apre al rimpastino

"Risolveremo tutto e andremo avanti" assicura il governatore. Improbabili avvicendamenti, si va verso una redistribuzione delle deleghe all'interno dell'attuale squadra. Un modo per chetare FdI dopo i dissidi sull'Ufficio di presidenza del Consiglio

Guai a chiamarlo rimpasto, visto che al più si tratta di una redistribuzione di qualche delega. E men che meno Alberto Cirio vuol sentir parlare di “verifiche” o “tagliando”: tutte formule che ricordano troppo i vecchi giochi di palazzo. Eppure, dopo le tensioni per l’esclusione di Fratelli d'Italia dall’Ufficio di presidenza del Consiglio regionale, il governatore del Piemonte apre al rimaneggiamento della giunta da lui guidata, pur assicurando la stabilità del suo esecutivo. “Anche nelle migliori famiglie ci sono momenti in cui ci sono tensioni – spiega il presidente –. Dopo tre anni di governo abbiamo vissuto questo, che è stato enfatizzato anche dalla situazione nazionale. Ma rimane la consapevolezza in tutti che il centrodestra innanzitutto è un valore se sta unito. E a questa se ne aggiunge un’altra, ovvero quella di stare insieme, perché stiamo lavorando bene in Piemonte”.

La sua squadra è stata finora soltanto sfiorata dai dissidi culminati nella richiesta del capogruppo meloniano Paolo Bongioanni di un maggiore peso di FdI nell'esecutivo di piazza Castello. Interpellato dai cronisti a margine della firma dell’accordo di collaborazione tra Piemonte e la regione tedesca Renania Settentrionale-Vestfalia, Cirio ha affermato sibillino: “È normale che dopo due anni e mezzo che si governa ci possano essere degli aggiustamenti, ma risolveremo tutto e andremo avanti come sempre”. Parole che, nei fatti, aprono le danze interne alla coalizione di centrodestra.

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