FIANCO DESTR

Fratelli d'Italia ora s-Biella: "Faremo cadere Corradino"

Nella giunta "politica" dell'altra sera l'assessore Chiorino svela i piani dei meloniani: mandare a casa anzitempo l'amministrazione del pirotecnico sindaco leghista, che si regge con il loro appoggio esterno. Un'altra sparata a salve dopo il bluff in Regione e ad Alessandria?

“Noi lo facciamo cadere”. Altro che inginocchiarsi, come fece tra imbarazzi e celie, di fronte a Matteo Salvini, quando ancora non era sindaco di Biella, guidando la vicina e più piccola Cossato da cui di lì a poco avrebbe fatto il balzo verso il governo del capoluogo. Stavolta il leghista Claudio Corradino a terra rischia di finirci non per genuflessione, ma per ritorsione.

I venti di crisi che spirano con forza verso di lui, ma soprattutto verso il suo partito, escono manco a dirlo dall’otre dei Fratelli d’Italia. Il partito di Giorgia Meloni, nei mesi scorsi aveva già lasciato vuoto il suo posto in giunta dopo le polemiche dimissioni di Davide Zappalà additato come il responsabile della mancata presentazione dei progetti per il Pnrr, riducendo il suo ruolo in maggioranza a un appoggio esterno. Appoggio che adesso, nel clima di alta tensione tra i due principali partiti del centrodestra, acuita dalle vicende quirinalizie, sembra destinato ad essere tolto con uno sgambetto, peraltro annunciato.

Martedì sera, piano nobile di piazza Castello, riunione della giunta “politica” per fare il punto sulla questione finanziaria, ma non di meno per cercare il modo di preparare il terreno nei tre capoluoghi che andranno al voto. Nelle pieghe del bilancio, raspando un po’ qui e un po’ là, trovare qualche finanziamento, qualche aiuto in più da far fruttare al momento dell’appello agli elettori. Le cose vanno così da sempre, non è certo questo che stupisce. Semmai lo stupore piomba sul tavolo quando elencando le città in vista di elezioni di primavera, Alessandria, Asti e Cuneo, interviene fulminea e perentoria l’assessore Elena Chiorino: “Aggiungete anche Biella”. “Biella?” stranisce più d’uno, “mica si vota”. E lei: “Noi quello lo facciamo cadere”. Quello è il sempre più instabile Corradino che, sistematosi sulla poltrona con un risicatissimo 50,98 per cento al ballottaggio di giugno 2019 e ondeggiando per più di una vicenda giudiziaria ancora aperta, è finito suo malgrado per diventare quel ventre molle della Lega in Piemonte contro cui i Fratelli intendono affondare facilmente i coltelli.

La sicurezza ostentata dalla sorella d’Italia di fronte ai colleghi di giunta, ha fatto ribollire il sangue ai leghisti, ormai da settimane separati in casa con la famiglia meloniana che ogni giorno ne tira fuori una. La questione almeno l’altra sera è stata ancora una volta anestetizzata con l’immancabile strategia dell’opossum in cui Alberto Cirio conferma d’essere insuperato maestro: il governatore non ha battuto ciglio, s’è passati ad altro, ma le parole della Chiorino non sono certo quelle che si dice dal sen sfuggite. Dietro di lei si è palesata l’onnipresente figura di Andrea Delmastro, deputato vicinissimo alla Meloni e, come si sarebbe detto al tempo dei nonni dei Fratelli, “federale” di Biella e dintorni. Con la Lega il parlamentare, ancor prima del braccio di ferro ingaggiato tra Salvini e Meloni, ce l’ha su anche per altro e proprio nel suo feudo. Incolpa, non proprio senza ragione, la Lega di non aver appoggiato in maniera compatta e convinta la candidatura di sua sorella Francesca alla presidenza della Provincia, segnandone lo scorso dicembre la sconfitta. 

Insomma, ce ne sarebbe d’avanzo per dar corso all’annuncio della Chiorino, con i cinque consiglieri di FdI che tolgono l’appoggio al sindaco e fanno cadere il sindaco prima della scadenza del terzo anno del suo mandato. Ma soprattutto che colpiscono la Lega nella città conquistata al centrosinistra. Andrà veramente così? Lo strappo in Consiglio regionale sui posti nell’uffiocio di presidenza non ha avuto, per ora, alcuna ripercussione sulla giunta dove Maurizio Marrone e la stessa Chiorino restano ben saldi al loro posto, con il primo che potrebbe vedersi riconoscere qualche competenza in più nel futuro rimpastino. Ad Alessandria FdI aveva annunciato di non partecipare alla presentazione del ricandidato sindaco leghista Gianfranco Cuttica, paventando una corsa in solitaria, ma alla fine i Fratelli alla presentazione sono andati e l’ipotesi di un loro candidato sindaco s’è sciolta come neve al sole, senza neppure il tempo di far fibrillare un po’ l’alleato. Precedenti che tranquillizzerebbero il sindaco di Biella e il suo partito (oltre a Forza Italia che sta in giunta), ma chissà mai che lo strappo vero in Piemonte avvenga, invece, proprio là dove si tesse.

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