LA GUERRA ALLE PORTE

Il cuore grande del Piemonte,
gara di solidarietà per l'Ucraina

Si cercano famiglie disposte a ospitare i profughi e si varano progetti per sostenere a distanza chi è rimasto in patria. Il governatore Cirio: "Passiamo dalle parole ai fatti". Già 500 piemontesi hanno deciso di aprire le loro case. Tagliato fuori l'assessore "putiniano" Marrone

Il Piemonte apre le porte ai profughi dall’Ucraina. Mentre sul fronte proseguono i combattimenti e i negoziati rappresentano una speranza ancora lontana, l’Europa si sta attrezzando per accogliere centinaia di migliaia di persone che scappano dalla guerra.

Questa mattina il governatore Alberto Cirio ha incontrato, in videoconferenza, l’ambasciatore dell’Ucraina   Yaroslav Melnyk, assieme al console onorario dell’Ucraina in Piemonte Dario Arrigotti. Con Cirio anche il presidente di Palazzo Lascaris Stefano Allasia e poi i dirigenti degli assessorati a Sanità e Welfare e del Dirmei. Non c’era l’assessore alla Cooperazione internazionale Maurizio Marrone, di Fratelli d’Italia, che nei giorni scorsi è finito nel mirino di Pd e Radicali per le sue posizioni filorusse. Alla richiesta di dimissioni e di ritiro delle deleghe avanzata dalle minoranze, Cirio ha risposto con una iniziativa che sgombera il campo da ogni dubbio su quale sia la sua posizione, tenendo il suo assessore lontano dai riflettori (e dai microfoni).

Entro pochi giorni la Regione emanerà una manifestazione d’interesse per la formazione di un elenco di persone e famiglie disposte a fornire ospitalità temporanea a chi ha abbandonato le zone di guerra. La Fondazione Specchio dei Tempi è stata individuata per fare da punto di riferimento e collettore per le donazioni in denaro destinate a sostenere le famiglie ucraine in arrivo in Piemonte e contestualmente verrà avviata una raccolta di farmaci curata da Dirmei, assessorato alla Sanità e Federfarma attraverso Farmaonlus da inviare tramite i canali individuati dal Governo agli ospedali ucraini. Non solo: sarà messo a disposizione del Dipartimento della Protezione civile l’ospedale da campo della Maxiemergenza 118, da posizionare ai confini dell’Ucraina per curare i feriti di guerra e chiesta all’ospedale Regina Margherita di Torino la disponibilità a ospitare i bambini ucraini malati di tumore che in questo periodo non possono ricevere le cure adeguate. Infine verrà realizzato un apposito progetto per assistere i bambini ucraini vittime della guerra, coordinato dall’assessore Chiara Caucino. Un invito a sostenere le iniziative a favore dei profughi sarà anche contenuto in ordine del giorno che mercoledì verrà proposto all’approvazione del Consiglio regionale.

Una iniziativa che giunge dopo che in queste ore già sono approdati i primi profughi sul territorio piemontese e precisamente a Borgosesia dove la figlia e la nuora di una donna stabilita da tempo in città, assieme a suo marito, sono arrivate coi loro tre figli. Mentre i mariti sono rimasti in patria a combattere.  

“Siamo convinti – ha sostenuto il presidente Cirio rivolgendosi all’ambasciatore Melnyk – che alla solidarietà espressa con le parole debba seguire quella che si manifesta con i fatti. Ed è quello che vuole fare il Piemonte di fronte ad una situazione che scuote le coscienze di tutte le persone che credono nella libertà e nella democrazia e che il Governo italiano ha definito ingiustificata e ingiustificabile”. Il console Arrigotti ha annunciato che sono già 500 le famiglie che lo hanno contattato per ospitare profughi e si è detto “sicuro che sarà raggiunto il migliore risultato nei tempi più brevi”.

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