LA SACRA RUOTA

Tre "s" per convincere Stellantis:
soldi, scienza e serietà di Torino

Linea comune delle istituzioni alla vigilia dell'incontro con l'ad Tavares: fondi europei, leva urbanistica e know-how. Il governatore Cirio: "Poco romantici, molto pragmatici". Per il sindaco Lo Russo è una grande opportunità la riqualificazione dell'area di 1,5 milioni m² a Mirafiori

Tre “s”: soldi, scienza e serietà. Nessuna smanceria, men che meno cedimenti “romantici” verso un passato che per quanto glorioso deve oggi fare i conti con il presente e, soprattutto, il futuro. Con quest’animo le istituzioni locali si presenteranno lunedì 28 marzo all’incontro con l’ad di Stellantis Carlos Tavares e al presidente John Elkann a Mirafiori: «Dovremo dimostrare che Torino e il Piemonte hanno il know-how che rende conveniente all’azienda il rimanere nella nostra citta e nella nostra regione», ha affermato il governatore Alberto Cirio al termine dei con fronti con le associazioni datoriali e sindacati. «Il paradigma del passato di chi dice “Stellantis deve restare perché qui è nata l’auto” ormai fa parte dei libri di storia e non può più valere». Certo, «qui è nata l’auto nel senso che abbiamo le persone che sanno pensare, studiare e costruire l’auto. Siamo consapevoli che in un mondo globalizzato si investe dove conviene, ma noi siamo altrettanto convinti che in Piemonte conviene», ha concluso.

Chiarezza sui fondi europei a disposizione delle aziende sul territorio e garanzie sulla disponibilità della città per quanto riguarda modifiche urbanistiche. Con questa sinergia tra Regione e Comune Torino e il Piemonte confidano di convincere i vertici del gruppo italofrancese a mantenere produzione e ad aumentare gli investimenti sul territorio. Una leva a disposizione del governatore è quella dei fondi Fesr, 1,5 miliardi fino al 2027 in Piemonte. Cirio arriverà preparato: si farà predisporre dai suoi uffici “il Fesr per l’innovazione tecnologica e ambiente in tabelle che individuano stanziamento per stanziamento quelle che sono le risorse su cui possono candidarsi per poterle portare a sostegno della loro attività”. Lo Russo si è concentrato sulle sue specifiche competenze, proponendo “un ragionamento sul riuso industriale di quelle aree” attualmente dismesse e in generale la disponibilità a usare “la leva urbanistica” nelle mani del Comune. Il tema che preme al sindaco, anche in un’ottica di riqualificazione urbanistica di Torino sud, è appunto il riutilizzo delle superfici dismesse di Mirafiori, circa la metà dell’enorme sito che delimita il confine sud di Torino: la parte inutilizzata “è un’area di un milione e mezzo di metri quadrati su 3 milioni totali. È una sfida industriale ma anche urbana: come riconvertire alla transizione ecologica il più grande impianto di produzione di veicoli d’Europa. Torino ha una grande forza dovuta anche all’ingegneria di processo e prodotto, ai servizi legati alla produzione di auto. Ha competenze uniche, con filiere che possono essere messe in campo per la transizione verso l’elettrico. C’è il problema del numero di auto prodotte, ma c’è anche un valore territoriale da mettere in evidenza”. Esempi concreti sono il riciclo delle batterie e il loro riutilizzo, ma anche la filiera produttiva che collabora a costruire le batterie prima della gigafactory.

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