VERSO IL VOTO

Il centrosinistra sceglie l'usato sicuro, a Cuneo la candidata è Manassero

Accordo raggiunto dopo una trattativa serrata tra gli alleati. La lista Al Centro per Cuneo (con la regia dell'"Azionista" Costa) incassa, in caso di vittoria, il vicesindaco. Così il primo cittadino s'è spianato la strada per la Fondazione Crc

C’è qualcosa di nuovo, anzi d’antico nel centrosinistra di Cuneo. La scelta di affidare all’ex senatrice del Pd Patrizia Manassero il compito di vincere le elezioni comunali e ricevere il testimone da Federico Borgna, rappresenta un passo indietro rispetto a quell'esperienza civica e innovativa inaugurata dieci anni fa proprio da Borgna, con il Pd relegato in un angolo all'opposizione. E ora proprio colui che aveva aperto la strada verso un rinnovamento profondo e civico (ri)consegna di fatto ai partiti un ritorno al passato che, come è noto, incrocia il suo futuro verso la presidenza della Fondazione Cr Cuneo.

Non basta una pur pesante dose di belletto civico per trasformare la candidatura dell’ex parlamentare dem in una proposta “non di partito”, come vanamente si cerca di fare dopo la decisione assunta oggi, tra qualche resistenza e qualche concessione, e come si è fatto nel peraltro non facile percorso per arrivare a completare uno schema su cui si è incominciato a lavorare da tempo.

Lo stesso approdo di Manassero a vicesindaco di Borgna, ovvero di colui che lei aveva avversato con tutte le sue forze al momento della discesa in campo dieci anni fa quando il Pd proprio su questo si frantumò finendo in minoranza, si legge come una tappa verso il traguardo volante di oggi e definitivo del 12 giugno prossimo. 

L’attuale primo cittadino che per il suo profilo, ovviamente anche per la sua azione politica, risultò a lungo uno dei più graditi sindaci del Paese ha lasciato alle spalle un modello di futuro indulgendo a schemi del passato in cui non è affatto estranea, né marginale la prospettiva – a questo punto certa – della presidenza della Fondazione come buen retiro dopo il decennio in Comune. 

Le stesse spinte civiche da parte delle rispettive formazioni, dietro le quali comunque si stagliano figure politiche di livello ed esperienza, si sono attenuate fino ad esaurirsi di fronte alla inverosimile definizione di figura “non di partito” dell’ex senatrice dem di origini diessine. Un segnale inequivocabile che si sarebbe andati verso la sua investitura era arrivato nei giorni scorsi con il viatico da parte di due delle tre formazioni civiche, Cuneo Democratica e Solidale che fa riferimento all’ex sindaco Alberto Valmaggia (di cui Manassero fu assessore) e Crescere Insieme che raccoglie mondi molto vicini al presidente della Fondazione Crt Giovanni Quaglia

Un po’ di resistenza (anche nella riunione odierna) l’ha mostrata Al Centro per Cuneo, la lista che ha tra i suoi registi l’ex ministro e attuale parlamentare di AzioneEnrico Costa. Un baluardo al ritorno della politica dei partiti e all’affossamento di un modello peraltro già abbandonato negli ultimi tempi da suo ideatore e interprete, Borgna appunto, che non è durato molto.

C’erano, è vero, spinte nella lista centrista verso uno strappo nel caso di candidatura dell’ex senatrice, ma alla fine anche i più recalcitranti si sono adeguati. Non è un caso che, nell’eventualità di vittoria, il posto di vicesindaco è già deciso sarà per Luca Serale, l’uomo su cui Al Centro per Cuneo puntava come successore di Borgna. Serale il vicesindaco lo ha già fatto, proprio nel corso dello scorso mandato, quando la stagione di novità aveva segnato quella che pareva la fine di un’epoca e di un modello. Invece, a volte ritornano. Manassero, non più rieletta in Parlamento, era tornata in Comune, al fianco del suo vecchio nemico, pronta oggi a ricevere da lui il testimone e accompagnarlo verso l’ambìta poltrona della Fondazione. Più ritorno al passato di così.

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