Ferrovie: Scajola, dobbiamo mirare a Torino-Cuneo-Imperia 

"Dobbiamo guardare molto più lontano: alla Torino, Cuneo, Monaco, Nizza, Ventimiglia, Sanremo e Imperia, questo deve essere la nostra ambizione. Sono convinto, che se non si mira in alto, nulla si può raggiungere". Lo ha dichiarato il presidente della Provincia di Imperia, Claudio Scajola, nel piazzale Libertà, di fronte alla stazione ferroviaria di Cuneo, dove in tarda mattinata è giunto il treno storico "Centoporte", partito da Ventimiglia, che ha voluto celebrare la recente ripresa della linea ferroviaria Ventimiglia-Cuneo, con un viaggio che si è svolto alla presenza delle autorità di due stati, Italia e Francia, e tre regioni: Liguria, Piemonte e Paca. "Quelli che erano sul treno e che oggi sono su questa piazza - ha aggiunto - stilano un documento di intenti forte, in cui si dice che ognuno di noi si farà carico con le diverse autorità: statali, regionali ed europee, per significare che questa tratta serve anche al trasporto (di merci e persone, ndr) e non soltanto sul piano storico e turistico". Presente l'ingegnere Luigi Cantamessa, direttore della Fondazione FS: "Da oggi, sarà molto più difficile tornare indietro. La Cuneo-Ventimiglia è in sicurezza. Nessuno può toccare più un chilometro di binario, ma è un punto di partenza. Ora è necessario velocizzare le velocità nel tratto francese". Secondo Cantamessa: "Non basta fare infrastrutture, se non vi sono servizi. Messa a posto l'infrastruttura vanno ripristinati i collegamenti diretti del mare: da Torino a Breil, con le sezioni di rete su Nizza, su Ventimiglia e su Imperia. Vanno ripristinati i transiti internazionali, che da Domodossola scendevano a Nizza, passando da qui (Cuneo, ndr)". E conclude: "Va ripristinato quel servizio di prossimità delle comunità interne che solo la capillarità del treno può dare. La chiamavano ramo secco (riferito alla linea Ventimiglia-Cuneo), oggi è un ramo verde per portare un turismo di cultura, che spende, visita e non devasta; che ogni domenica visitano le meravigliosi valli francesi e italiane. Questo è lo sviluppo dei rami secchi che sono tornati verdi". 

print_icon