CIVICI & CINICI

La diaspora dei Bellissimi

Oltre la metà degli eletti nelle Circoscrizioni in sei mesi ha già abbandonato la creatura di Damilano. Oggi un altro addio nel quartiere Centro di Torino. Processo a Ricca. Tiene solo il gruppo in Sala Rossa. E Varaldo si promette a Cirio

In poco più di sei mesi Torino Bellissima ha già perso oltre la metà dei suoi eletti nei quartieri. Erano 20, oggi la formazione di Paolo Damilano può contare su soli 9 rappresentanti. L’ultimo a fare le valigie è stato Alessandro Borini, della Circoscrizione 1, che si aggiunge agli otto che ieri hanno annunciato l’uscita attraverso una nota, proprio mentre l’imprenditore prestato alla politica delineava la strada che la sua creatura sta per intraprendere dopo la rottura con il centrodestra. Una federazione di tutte le liste civiche d’Italia, o forse solo di quelle liste “Bellissime” che con la formazione di Damilano condividono progetti e idee. “Nei prossimi giorni rilanceremo il nostro impegno nelle istituzioni e sui social e inizieremo un percorso di confronto e condivisione di idee e progetti con tutte quelle realtà che in ogni parte d’Italia hanno scelto di non arrendersi alla deriva populista di destra e di sinistra e che hanno voglia di tornare a occuparsi con serietà della cosa pubblica” afferma l'imprenditore in un post su facebook.

“Abbiamo avvertito la necessità di riaffermare la nostra forte identità civica, capace di parlare alla testa e non alla pancia delle persone e che ci ha portato ad essere la seconda forza politica più votata della città”, prosegue Damilano che rilancia l’idea del progetto di “una confederazione delle migliori proposte civiche e riformiste, una chiamata all’adunata di tutte le Torino Bellissima d’Italia”. Suggestivo quanto impraticabile, non foss’altro perché sono almeno trent’anni che periodicamente a qualcuno viene in mente l’idea di federare le liste civiche d’Italia, salvo poi vedere naufragare il suo piano.

Ieri, come noto, se ne sono andati in otto – Federico Chiassa (Circoscrizione 3); Simona BorrelliCaterina Mastroeni e Stefano Subbiani (5); Michele Celentano e Giulia Zaccaro (6); Francesco Caria e Claudia Gianotto (7) – prima ancora altri due, cioè Davide Schirru alla 2 e Roberta Braiato alla 6.

Il gruppo a Palazzo civico per ora tiene compatto. “Abbiamo sicuramente otto consiglieri in meno ma la loro differenza numerica per questo nuovo progetto che ci vede protagonisti credo sia totalmente irrilevante” dice Pino Iannò facendo riferimento al rapporto tra i voti di lista e le preferenze prese dagli eletti che se ne sono andati. “C’è da fare, c’è da cambiare” conclude il coordinatore cittadino di Torino Bellissima nel tentativo di serrare i ranghi.

Intanto a finire nel mirino è Davide Ricca, un tempo renziano (forse ancora adesso), passato dal centrosinistra al centrodestra in campagna elettorale, che Damilano aveva promosso a coordinatore degli eletti nelle circoscrizioni. “Diciamo che questo smottamento non rappresenta per lui una vittoria” dice eufemisticamente uno dei tanti delusi di Damilano.

Intanto c’è già chi si sta ricollocando e non mancano le voci sui protagonisti della scissione di ieri. Sono tutti legati a Tommaso Varaldo è la tesi ricorrente. Si tratta di un ex di Forza Italia, un tempo molto vicino a Daniela Ruffino Osvaldo Napoli, che ruppe col partito quando venne nominato Ludovico Seppilli a capo dei giovani del partito piemontese e non lui. Lasciò polemicamente gli azzurri lanciando strali contro il coordinatore regionale Paolo Zangrillo e s’affiancò a Damilano. Ora pare sia pronto a consegnare la sua piccola dote ad Alberto Cirio in vista delle prossime elezioni regionali, qualora il governatore volesse mettere in campo una propria lista civica.