Cuneo, Radicali: "Cambiare agricoltura per combattere siccità" 

Una conferenza stampa nel letto del fiume che non c’è più. I radicali di Cuneo hanno scelto oggi lo Stura a secco per spiegare che "con siccità e cambiamenti climatici dovremo conviver per decenni: si deve agire adesso". Igor Boni, presidente nazionale di Radicali Italiani e Filippo Blengino (segretario radicali Cuneo "Donadei"): "Surreale che Regione o Provincia chiedano deroghe al deflusso minimo vitale dei fiumi, perché non c’è acqua. L'emergenza siccità peggiorerà in Piemonte, dove il 75% dell'acqua serve all'agricoltura. Ci sono 115 mila ettari di riso nelle province di Vercelli e Novara che usano un sistema a immersione. Poi i 156 mila ettari di mais, di cui 40 mila nel Cuneese, quasi sempre irrigati a scorrimento con poche eccezioni virtuose". I Radicali hanno aggiunto: "Servono tecnologie migliori per ridurre i consumi, sul mercato da decenni e usate nel Mediterraneo. Inoltre vanno ridotte le coltivazioni idro-esigenti come mais e riso, usando i miliardi del Pnrr per sistemare gli acquedotti". Sugli invasi hanno concluso: "Bene parlarne e agire, ma arriveranno tra troppi anni e c’è una sproporzione evidente: consumiamo miliardi di metri cubi di acqua, mentre gli invasi possono trattenerne appena qualche milione".

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