Carcere di Cuneo, disordini e tensioni dopo un blackout 

Quasi un'ora di blackout elettrico al carcere di Cuneo, mercoledì dopo le 21,30 che ha portato - come scrivono i sindacati della polizia penitenziaria - a "una feroce protesta" tra tensioni, atti vandalici e principi di incendio. L'episodio risale a mercoledì sera ed è stato segnalato dai sindacati della penitenziaria, che hanno scritto una lettera inviata, tra gli altri, a prefetto e sindaco di Cuneo, alla direttrice del carcere e al provveditore dell'Amministrazione penitenziaria. Si legge: "A seguito di alcuni malfunzionamenti all'impianto elettrico, si è verificato un blackout generale che ha causato l'interruzione della corrente elettrica nelle camere e nella sala video, il locale dove sono presenti i monitor della videosorveglianza". I 245 detenuti erano in cella, ma senza le telecamere molti di loro contavano di non essere riconosciuti. Scrivono ancora i sindacati: "La situazione è degenerata in atti di violenza mediante lanci di frutta, uova, olio bollente e cibo nel corridoio, nei confronti degli agenti presenti. Sono state scagliate violentemente bombolette di gas, che hanno causato esplosioni simili alle bombe carta. Hanno incendiato anche alcuni fogli di carta, lasciandoli cadere fuori dalle finestre, causando un principio di incendio nelle sterpaglie". I sindacati denunciano che nei 4 piani della struttura erano presenti solo tre poliziotti "considerato che nel frattempo altre unità erano impegnate a salvare la vita ad un recluso che ha tentato il suicidio".

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