VERSO IL VOTO

Lega accusa: "Pd alleato dei No Tav". Gariglio: "Con voi erano al governo"

I parlamentari Maccanti e Benvenuto puntano il dito contro un'alleanza "che stritola i dem verso posizioni più estreme, con i fiancheggiatori dei violenti". Il deputato del centrosinistra ricorda la pantomima dell'esecutivo gialloverde

La Tav torna al centro dello scontro politico. Con strani cortocircuiti. A puntare il dito sulle contraddizioni del centrosinistra è la Lega che, per bocca di suoi due deputati piemontesi, Elena Maccanti e Alessandro Benvenuto, accusano il Pd di aver stretto un accordo elettorale con i principali oppositori dell’Alta velocità, del ponte sullo Stretto, della Gronda di Genova e delle più importanti infrastrutture «utili per permettere alla nostra nazione di competere con i Paesi più industrializzati». Un’alleanza, quella con Sinistra Italiana e Verdi, «che stritola i dem verso le posizioni più estreme del “No a prescindere” sulle grandi opere» da cui «perfino Calenda è scappato a gambe levate». Da qui gli interrogativi dei parlamentari leghisti: «Ci dica il Pd di Letta da che parte sta, se con lo sviluppo dell’economia o con la decrescita (in)felice perseguita dai suoi sodali. Il Pd si è alleato coi fiancheggiatori dei violenti – con tanto di bandiere riconoscibili – che attaccano le forze dell’ordine in Val Susa con pietre e bastoni contro la Tav. Letta e il Pd da che parte stanno?».

Una presa di posizione netta e, per quanto ci riguarda ampiamente condivisibile, non fosse però viziata da un briciolo di opportunistica malafede. Infatti, la Lega non fu alleata ma con i No Tav – e con i più agguerriti, ovvero i grillini – ci fece addirittura un governo. Ha così buon gioco Davide Gariglio, deputato Pd e capogruppo in Commissione Trasporti di Montecitorio, nel mettere in evidenza l’evidente incoerenza dei colleghi: «Vorrei ricordare che l’unica volta in cui la Tav è stata bloccata da un governo italiano è stato durante l’esecutivo gialloverde, guidato da Giuseppe Conte del M5s e con Matteo Salvini “illustre” vicepremier. Proprio quel blocco, con la pantomima della Commissione benefici costi, guidata dal professor Ponti, ha portato alla più grande manifestazione politica di piazza avvenuta a Torino negli ultimi 30 anni».

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