SANITÀ DEL FUTURO

Asl To5, Icardi "sposta" l'ospedale a Cambiano

La delibera con il nuovo piano di edilizia sanitaria è in arrivo dopo che la Regione ha impiegato tre anni a trovare una quadra tra gli interessi delle consorterie politiche sul territorio. Risultato: tutto da rifare e gare d'appalto alle calende greche

Tutto o quasi da rifare. Per il nuovo ospedale dell’Asl To5 la Regione Piemonte decide di ripartire da capo, cancellando con un tratto di penna tutto quanto era stato fatto dalla precedente amministrazione. E dire che allora non erano mancati i confronti, le assemblee, i distinguo: fino a giungere a una faticosa scelta: il nosocomio sarebbe sorto nell’area Vadò, al confine tra i comuni di Trofarello e Moncalieri. L’assessorato alla Sanità aveva realizzato il progetto preliminare e attivato un finanziamento di 250 milioni dall’Inail. Poi è arrivata la giunta di Alberto Cirio ed è stato rimesso in discussione, fino alla decisione che sta per essere annunciata: la localizzazione viene spostata a Cambiano. Appunto, tutto da rifare.

E quello della struttura destinata alla zona Sud del Torinese non è l’unico caso: dopo tanti tira e molla il centrodestra sarebbe riuscito inoltre nell’impresa di far saltare il nuovo ospedale del Vco: doveva essere a Ornavasso, ma i ras locali della Lega (a partire dal capogruppo Alberto Preioni) si sono messi di traverso fino a quando, nell’impossibilità e nell’incapacità di trovare una sintesi tra le varie posizioni, hanno deciso di rinunciare alla nuova struttura. Riqualificheranno i due esistenti. Notizie che, se confermate, mostrano il fallimento di questa giunta (e in particolare dell’assessore alla Sanità Luigi Icardi) in un settore fondamentale come l’edilizia sanitaria dove, come nel gioco dell'oca, si torna sempre al punto di partenza.

Riguardo l’ospedale dell’Asl To5, in particolare, il rischio è di buttare allòe ortiche anni di lavoro. “Ogni studio condotto finora ha dato sempre lo stesso risultato: Vadò” si lamenta il consigliere regionale Pd Diego Sarno, che aveva contribuito a trovare una mediazione. La scelta di Cambiano è dovuta a una maggiore ampiezza dell’area su cui realizzare la struttura: 400mila metri quadrati, rispetto ai 92mila di Vadò a fronte comunque di un progetto che ne richiedeva 70mila. Inoltre, “spostando a Cambiano l’ospedale si rischia di tagliare fuori buona parte dei cittadini di Nichelino e Moncalieri, parliamo di 110mila persone, che potrebbero iniziare a gravitare attorno alle Molinette” prosegue Sarno. Quando l’ultimo studio condotto dalla Regione aveva, a sorpresa, indicato Cambiano, i sindaci dei 40 comuni che compongono l’assemblea dell’Asl To5 avevano sollevato obiezioni e presentato a Icardi un documento, a fronte del quale l’assessore si era riservato di fare un ulteriore approfondimento. Da allora, però, non si sono stati altri incontri.

Fonti interne alla maggioranza parlano di interlocuzioni ancora in corso riguardo una serie di opzioni. Pare infatti che anche tra i consiglieri del centrodestra ci siano ancora visioni diverse su questo o quell’altro ospedale. Il fratello d’Italia Davide Nicco, per esempio, non si arrende all’idea che l’ospedale dell’Asl To5 non si realizzi a Villastellone, dove lui lo vorrebbe ma dove nessuno studio tecnico l’ha mai previsto.

La delibera con il nuovo piano di edilizia sanitaria, tuttavia, dovrebbe essere in dirittura d’arrivo e a quel punto le decisioni della giunta saranno messe nero su bianco. Difficile tuttavia considerarle definitive, giacché arriveranno a meno di un anno e mezzo dalla fine della legislatura e su quel piano difficilmente si potrà arrivare ad avere anche solo dei progetti preliminari. Con il rischio che chi vincerà le prossime elezioni stravolga nuovamente tutto.

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