POLITICA & GIUSTIZIA

Piazza San Carlo, salta il processo.
Atti Appendino alla Corte d'Assise

Accolta la richiesta del pg Pellicano e delle parti civili. "Così abbiamo evitato l'annullamento". Ora i giudici dovranno fissare la data del nuovo appello. In primo grado l'ex sindaca di Torino era stata condannata a 18 mesi

È saltato il processo d’appello per i fatti di piazza San Carlo, a Torino, che fra gli imputati annovera l’ex sindaca Chiara Appendino, oggi parlamentare M5s. I giudici, accogliendo una richiesta del procuratore generale Carlo Maria Pellicano e delle parti civili, che con questa iniziativa hanno evitato successive questioni di nullità per ragioni di carattere tecnico, hanno pronunciato una sentenza di trasmissione degli atti alla Corte d’Assise di Appello per competenza funzionale. I nuovi giudici dovranno ora fissare la data del nuovo processo di secondo grado. In primo grado Appendino era stata condannata a 18 mesi di reclusione.

Il 3 giugno 2017, a Torino, una serie di ondate di panico tra la folla che in Piazza San Carlo seguiva su maxischermo la finale di Champions League tra Juventus e Real Madrid provocò 1500 feriti e, in seguito, il decesso di due donne. Il processo di oggi, celebrato con il rito abbreviato, si riferiva alle presunte carenze nella organizzazione e nella gestione dell'evento da parte di Comune e questura. Il procuratore generale Pellicano e i legali di parte civile, tra cui Caterina Biafora, hanno affermato che la competenza funzionale è della Corte di Assise d’Appello: l’accusa mossa ad Appendino e agli altri imputati è disastro e omicidio colposo, ma in un processo parallelo, già terminato in Cassazione, i quattro giovani imputati per avere scatenato il panico tra la gente, spargendo spray al peperoncino a scopo di rapina, hanno dovuto rispondere di omicidio preterintenzionale. Il reato contestato ad Appendino non cambia e resta quindi in forma colposa: ma i giudici competenti sono quelli della corte di Assise di appello.

“La nostra è stata una richiesta a scopo precauzionale. Abbiamo evitato che il processo rischiasse di essere annullato in una fase successiva” afferma il procuratore generale Pellicano. Ora la Corte di Assise di appello, fisserà la nuova data del giudizio di secondo grado.

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