BERLUSCONES

Forza Italia, Zangrillo resta coordinatore (fino alla resa dei conti)

Per ora non si scioglie il nodo della compatibilità tra ministro e ruolo di partito. Il suo destino legato a quello di Tajani e Bernini. L'annuncio di Cirio. I ronzulliani pronti alla sfida. Mulè: "Occorrono interventi sulla spina dorsale di FI"

Niente cambi al vertice per Forza Italia in Piemonte. Paolo Zangrillo, entrato nel Governo alla guida del dicastero della Pubblica amministrazione, manterrà il suo ruolo di coordinatore regionale del partito azzurro. A spiegarlo all’agenzia Dire è il governatore Alberto Cirio, al suo arrivo a Palazzo Lascaris per la seduta del Consiglio regionale. “Finché Tajani resta coordinatore nazionale” pur essendo diventato ministro degli Esteri, spiega il presidente, “allora Zangrillo rimane coordinatore del Piemonte”.

A porre la questione era stato, subito dopo la nomina, lo stesso Zangrillo: “Io ricopro anche il ruolo di coordinatore in Piemonte, un impegno a tempo pieno fortunatamente supportato dai miei due vice, i parlamentari Pella e Rosso. Io per primo mi interrogherò sulla compatibilità di un doppio incarico al governo e al partito”, aveva detto in un’intervista al Giornale. Parole che avevano ricevuto l’immediato plauso di Giorgio Mulé, vicino a Licia Ronzulli: “Credo che analogo ragionamento non potrà che fare Tajani, che al ruolo di coordinatore nazionale somma quelli di ministro, vicepremier e probabilmente di capodelegazione di FI. E lo stesso vale per la neoministra Bernini, che è vicecoordinatrice del partito”. Lla posta in gioco sono gli equilibri nella gestione futura di Forza Italia: “Ci sono interventi sulla spina dorsale del partito ormai indefettibili. Berlusconi è il primo a saperlo”. Simul stabunt simul cadent, suggerisce Cirio.

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