SCIUR PADRUN

Un Ge.Mi.To da Confindustria: "Dobbiamo lavorare insieme"

L'appello unanime dei vertici degli industriali di Milano, Torino e Genova. Un tempo era il triangolo industriale, oggi una macroregione che grazie alle infrastrutture può connettersi con l'Europa. Marsiaj: "Tra noi rapporti storici". Spada: "Alleati non concorrenti"

Una visione comune, strategie condivise. Genova, Milano e Torino alleate per lo sviluppo del Nord-Ovest, è il Ge.Mi.To che arriva da Confindustria in vista dei cambiamenti attesi nei prossimi mesi e anni. “Così come un tempo si parlava di triangolo industriale, oggi possiamo immaginare un’evoluzione virtuale attraverso una interconnessione sempre maggiore fra le città e il loro territorio” dice Umberto Risso, presidente di Confindustria Genova, che così sintetizza la proposta lanciata in occasione dell’assemblea pubblica dell’associazione, intitolata “Città” a Palazzo Ducale.

All’happening sono presenti tra gli altri il presidente di Confindustria Carlo Bonomi e i presidenti di Assolombarda Alessandro Spada e dell’Unione Industriali di Torino Giorgio Marsiaj. “Oggi la realtà è molto cambiata – spiega Risso – come il modo di lavorare, le tecnologie che abbiamo a disposizione e anche le caratteristiche delle tre città, con Milano, ad esempio, che oggi è meno manifatturiera e più finanziaria. Se tutte queste peculiarità potessero essere meglio e sempre più interconnesse e razionalizzate si potrebbe avere uno sviluppo maggiore in tutta l’area del Nord Ovest”. Dal palco Risso spiega che il confronto di Genova con Milano e Torino “è naturale”. “Città che ovviamente hanno una propria e autonoma individualità – dice Risso – ma che al tempo stesso, nella dimensione di “città lunga” possono esprimere al meglio e a beneficio di un territorio più allargato i caratteri che maggiormente le distinguono, in particolare quelli che riguardano, in un caso, il campo della grande finanza e nell’altro la produzione industriale avanzata”.

Sulla stessa linea anche il numero uno degli imprenditori lombardi, Spada: “Oggi le battaglie non si vincono da soli ma mettendosi insieme e cercando di mettere insieme il meglio di ciascuno di noi per poter arrivare a un obiettivo”. “Il modello deve essere quello dell’allargamento continuo dei confini. Le città come Genova, Milano e Torino non devono competere fra loro ma allearsi” ribadisce, sottolineando l’importanza delle infrastrutture “per essere connessi innanzitutto fra noi e poi collegarci con tutta la parte Nord dell’Europa senza dimenticare le potenzialità che possiamo sviluppare con il continente africano” aggiunge. E alleanza sia anche per il presidente dell’Unione industriali di Torino, Marsiaj, che dal palco dell’assemblea parla di “condivisione del progetto”. “Come territori abbiamo relazioni storiche – ricorda –. E questa è un’occasione straordinaria di poter valutare gli sviluppi anche per il ridisegno delle supply chain e la globalizzazione. Credo che un rapporto più stretto di Genova con Torino possa portare risultati positivi per far crescere ancora di più le nostre economie e creare occupazione”.

una metamorfosi delle città esistenti che si stanno allungando nello spazio per connettersi ad altre città, dando vita a nuove reti metropolitane. Sono i tempi di percorrenza, più che le distanze fisiche, a disegnare questa nuova geografia” dice, parlando di “città più lunghe, città più industriali e città più innovative, dove l’innovazione si gioca anche con la capacità di interconnettersi, di anticipare e non subire i tempi della propria necessaria trasformazione”. Il nodo delle infrastrutture resta centrale. “Dopo 120 anni di attesa, di bisogni espressi e progetti abortiti, il completamento del Terzo Valico connetterà Genova” continua Risso, avvertendo però che “per quanto riguarda soprattutto il traffico passeggeri sulla linea Genova-Milano, il Terzo Valico va necessariamente completato con gli interventi di potenziamento già previsti (e dove non già accaduto ci attendiamo adeguatamente finanziati) nei tratti fra Tortona e Rogoredo”. E c’è il tema della Gronda, per riuscire finalmente a ottenere “l’agognata firma sul progetto esecutivo che, nel frattempo una serie di ministri della Repubblica si è ben guardata di apporre”. Su questi temi ha espresso “molta fiducia” su contributo che il viceministro delle Infrastrutture e Trasporti Edoardo Rixi, presente all’assemblea, potrà dare. 

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