POLITICA & GIUSTIZIA

Corruzione, truffa e appalti pilotati: arrestati due sindaci del Cuneese

Ai domiciliari i primi cittadini di Vezza d'Alba e di Montaldo Roero. Avrebbero fatto parte di un "un articolato, pervasivo e ben consolidato sistema fraudolento di gestione della cosa pubblica". Nell'operazione coinvolte 14 persone tra professionisti e funzionari

Corruzione per atti contrari ai doveri d’ufficio, truffa aggravata ai danni dello Stato, turbativa d’asta, falsità materiale commessa da pubblico ufficiale in atti pubblici, falsità ideologica commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici. Sono le accuse a cui dovranno rispondere, a vario titolo, politici, funzionari pubblici, professionisti ed imprenditori, in tutto 14 persone nei confronti delle quali questa mattina la Guardia di Finanza di Cuneo ha eseguito un’ordinanza di misura cautelare disposta dal tribunale di Asti. È stato disposto l’arresto ai domiciliari per i sindaci dei Comuni di Vezza d’Alba, Carla Bonino, e Montaldo Roero, Fulvio Coraglia. Bonino è politica nota nel Cuneese: ha ricoperto l'incarico di consigliere provinciale sotto le insegne di Forza Italia e pare che da tempo il suo Comune avesse dei seri guai finanziari.

L’operazione costituisce l’epilogo di un’articolata indagine avviata nel luglio 2021, a seguito di perquisizioni che le Fiamme Gialle hanno eseguito presso gli uffici comunali e la sede legale dell’Unione dei Comuni del Roero: tartufo ed arneis. Gli inquirenti parlano di “un articolato, pervasivo e ben consolidato sistema fraudolento di gestione della cosa pubblica”. Secondo quanto ricostruito, gli appalti venivano affidati in maniera fraudolenta sempre ai medesimi professionisti e imprenditori, i quali, grazie a molteplici artifizi, facevano ottenere ai Comuni ingenti finanziamenti anche quando non sussistevano i presupposti per la loro concessione. Tutto ciò, da un lato, avrebbe consentito ai sindaci di aumentare il consenso elettorale e, dall’altro, favorito il tornaconto personale dei professionisti che vedevano affidarsi ricorrentemente incarichi di progettazione, di direzione dei lavori e di assistenza e supporto alle stazioni appaltanti. Gli appalti pilotati hanno generato – secondo l’accusa – “gravi deficit sistematicamente occultati falsificando i bilanci”. In particolare, ricostruendo i bilanci, le Fiamme Gialle hanno scoperto che “i funzionari del Comune di Vezza d’Alba preposti alla loro redazione, con la connivenza del sindaco, al fine di chiudere gli esercizi finanziari con un risultato positivo, hanno annotato crediti del tutto falsi”.

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