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L'Ue promuove Draghi e boccia Salvini

La Commissione europea esprime parere favorevole sul complesso della manovra del governo Meloni, ovvero quella in larga parte ereditata dal precedente esecutivo. Rilievi su pos, pensioni e contante: i cavalli di battaglia del leader leghista

Doccia fredda per Giorgia Meloni e il suo governo. La Commissione europea ha bocciato l’aumento del tetto al contante a cinquemila euro e la rimozione dell’obbligo del Pos a partire dai 60 euro, due misure contenute nella manovra varata dall’esecutivo di centrodestra. In verità, Bruxelles valuta “complessivamente positiva la manovra, in larga misura improntata dal precedente inquilino di Palazzo Chigi Mario Draghi mentre esprime rilievi su quelle parti fortemente volute dal leader della Lega Matteo Salvini.

Nell’opinione della Commissione si legge: “Il documento programmatico di bilancio comprende misure che non sono coerenti con le passate raccomandazioni specifiche per Paese. Il 9 luglio 2019 il Consiglio, tra gli altri, ha raccomandato all’Italia di combattere l’evasione fiscale, in particolare sotto forma di omessa fatturazione, anche rafforzando l’uso obbligatorio dei pagamenti elettronici, anche mediante l’abbassamento delle soglie legali per i pagamenti in contanti, nonché di attuare pienamente riforme pensionistiche per ridurre la quota delle pensioni nella spesa pubblica”. Nel dettaglio, prosegue la nota, “le misure incluse nel documento programmatico di bilancio che non sono in linea con queste raccomandazioni specifiche per paese riguardano in particolare: (i) una disposizione che aumenta il massimale per le operazioni in contanti dagli attuali 2.000 euro a 5.000 euro nel 2023; (ii) una misura equiparata al condono fiscale che consente la cancellazione di debiti tributari pregressi relativi al periodo 2000-2015 e non superiori a mille euro; (iii) la possibilità di rifiutare pagamenti elettronici inferiori a 60 EUR senza sanzioni; e (iv) il rinnovo, con criteri di età più stringenti, nel 2023 dei piani di prepensionamento scaduti a fine 2022”.

La Commissione Ue, guidata da Ursula von der Leyen, promuove invece la manovra italiana per quanto riguarda la prudenza nei conti, e nell’aumento della spesa, con la raccomandazione di tarare gli aiuti contro il caro energia limitandoli alle famiglie più vulnerabili e alle imprese esposte e ritirandoli man mano che sia abbassano i prezzi dell’energia. Ovvero tutto ciò che è stato ereditato dal precedente governo. “Il presente parere rileva che, nel complesso, il Dpb aggiornato dell’Italia è in linea con le raccomandazioni del Consiglio del luglio 2022: l’Italia limita la crescita della spesa primaria corrente finanziata a livello nazionale e prevede di finanziare gli investimenti pubblici per la transizione verde e digitale e per la sicurezza energetica. Sebbene l’Italia abbia adottato rapidamente misure in risposta all’aumento dei prezzi dell’energia, è importante, come raccomandato a tutti gli Stati membri, che l’Italia concentri sempre di più tali misure sulle famiglie più vulnerabili e sulle imprese esposte, per preservare gli incentivi alla riduzione della domanda di energia e ritiri queste misure man mano che diminuiscono le pressioni sui prezzi dell’energia”, si legge nel resto della nota dell’esecutivo europeo.

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