LA GRANDE TORINO

Anche Lo Russo rivuole la Provincia

Il sindaco di Torino riesuma vecchi cavalli di battaglia dei suoi predecessori. Rilancia l'elezione diretta di presidente e consiglieri della Città Metropolitana. Spera di inserirsi nelle Olimpiadi e da un cassetto rispolvera pure la Tangenziale Est

Anche il sindaco di Torino Stefano Lo Russo si unisce alla schiera dei nostalgici delle Province. Sopravvissute al tentativo di cancellarle dalla Costituzione, azzoppate da una riforma istituzionale mancata (e bocciata dagli italiani), si apprestano a tornare a nuova vita, evocate a più non posso da uno schieramento politico sempre più ampio e trasversale.

“Le forze politiche trovino in Parlamento un accordo per giungere a un nuovo assetto istituzionale per le Province e le Città Metropolitane” ha detto Lo Russo. Il partito della restaurazione si amplia lungo tutto l’arco politico, da destra a sinistra, dalla Lega al Partito democratico. Il sindaco, a partire da una recente sentenza della Consulta, ha auspicato una “revisione del sistema elettorale del sindaco e del Consiglio metropolitano che restituisca agli elettori il potere di scegliere gli amministratori di area vasta”. Insomma, si torni alle vecchie province con gli amministratori eletti dai cittadini, le giunte e gli staff politici. Una controriforma di cui la Città metropolitana di Torino, “la più estesa e complessa d’Italia sente particolarmente l’esigenza”.

Lo Russo ha ribadito, inoltre, la sua disponibilità ad accogliere una parte delle Olimpiadi 2026 Milano-Cortina utilizzando gli impianti già esistenti. A disposizione dei Giochi ci sono i trampolini di Pragelato e la pista bob di Cesana, qualora la realizzazione degli impianti per i Giochi Invernali di Milano-Cortina 2026 subissero ritardi non colmabili.

Tra i progetti che il primo cittadino ha riesumato dal cassetto c’è anche quello della Tangenziale Est di cui si parla da decenni. Lo Russo ha dato conto di un tavolo di confronto con i sindaci del Chierese e della collina torinese in merito all’ipotesi della Gronda Est, che sarà oggetto di un incarico per uno studio di fattibilità che prossimamente sarà assegnato dalla Città metropolitana.

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