CINQUE CERCHI

Salvini riapre i Giochi al Piemonte

Semaforo verde dal ministro delle Infrastrutture e vicepremier: "Meglio l'Oval che spendere 100 milioni in Trentino". Oggi ne parlerà alla cabina di regia in Regione Lombardia. La suggestione: "Sarebbe un bel segnale fare le prime Olimpiadi dell’intero arco alpino"

Per Matteo Salvini “si può fare”. Il ministro delle Infrastrutture conferma l’esistenza di un “Piano B” per le Olimpiadi di Milano-Cortina 2026 che prevede anche il coinvolgimento di Torino. Gli impianti ereditati dai Giochi del 2006 sono un patrimonio che potrebbe rendere economicamente sostenibile la prossima kermesse invernale a cinque cerchi. “Avere un piano B è fondamentale, quindi oggi porterò al tavolo della cabina di regia sulle Olimpiadi in Regione Lombardia il fatto che esiste un’alternativa” ha detto Salvini. Si parla in particolare dell’ipotesi di spostare a Torino le gare di pattinaggio di velocità al posto vista l’impossibilità di adeguare in tempo utile la pista di Baselga di Piné, in Trentino, che necessiterebbe di una copertura per adeguarsi agli standard olimpici. Servono tempo e molti soldi (si parla di un budget complessivo intorno ai 100 milioni), due cose che oggi il comitato organizzatore non ha.

Sulla possibilità che il Piemonte entri nella Fondazione Milano Cortina “devo parlare con Lombardia e Veneto, oltre che con Milano-Cortina. Io ho incontrato la settimana scorsa il presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio, e il sindaco di Torino, Stefano Lo Russo: loro sono a disposizione” ha aggiunto Salvini. Infine la chiosa del ministro: “Sarebbe un bel segnale fare le prime Olimpiadi dell’intero arco alpino”. Già nei giorni scorsi il presidente del Coni Giovanni Malagò si era mostrato possibilista su un coinvolgimento di Torino ma non era andato oltre un laconico “Valuteremo”.