ALLA CONTA

Bonaccini vince in Piemonte, alla Schlein quattro province

Il governatore dell'Emilia-Romagna avanti di 13 punti a livello regionale. Exploit a Torino e Novara, mentre la sfidante s'impone a Cuneo, Alessandria, Asti e Biella. Cuperlo in doppia cifra. Il problema è che ci sono intere aree in cui il Pd non esiste più

Come al termine di ogni sfida in politica, tutti cantano vittoria. Lo fa Elly Schlein che già suona la carica in vista delle primarie, assicurando di poter “mobilitare moltissime persone”, lo fanno i più vicini sostenitori di Stefano Bonaccini che con Pina Picierno parlano causticamente di una rimonta (quella della deputata multigender) vista solo “sui comunicati stampa”. Il dato nazionale delle convenzioni Pd, ovvero le votazioni tra gli iscritti, parla di venti punti di distanza tra il governatore dell’Emilia-Romagna e la sua principale sfidante. I due torneranno a confrontarsi ai gazebo del 26 febbraio con una platea questa volta estesa a tutti gli elettori dem.

In Piemonte Schlein conquista quattro province su otto, ma Torino e la sua area metropolitana bastano e avanzano per ribaltare il risultato a favore di Bonaccini che chiude intorno al 50 per cento, mentre la sua ex vice si ferma al 37. Sopra la media nazionale il dato di Gianni Cuperlo che arriva in doppia cifra con il 12 per cento grazie all’ottima performance nel capoluogo, trainato da Sergio Chiamparino e dal senatore Andrea Giorgis che lo porta a sfiorare il successo nel circolo di Torino Centro, mentre di fatto non vi è traccia di Paola De Micheli e dei suoi seguaci (1%).

Schlein si è presa Cuneo, Alessandria, Biella e Asti, Bonaccini ha sbancato a Torino (dov’è arrivato al 54% contro il 32 di Schlein e al 13 di Cuperlo) e a Novara (56%) e vinto con buon margine a Vercelli e Verbania. Al di là della conta quel che balza agli occhi è la scomparsa del partito da alcune aree geografiche. Sono 102 gli iscritti che si sono recati in sezione nella provincia di Asti, più o meno gli stessi di Borgomanero nel Novarese. In 60 hanno indicato Schlein, 27 Bonaccini, il dato di fatto è che la militanza qui non esiste più.

Decisivo, in molte realtà, l’apporto dei grandi elettori. A Cuneo, dove Schlein raggiunge il 51% davanti a Bonaccini (39), fa bene a cantare vittoria la deputata Chiara Gribaudo, che proprio in occasione di questo congresso ha abbandonato Matteo Orfini per sostenere la collega a Montecitorio di cui è diventata responsabile dei comitati a livello nazionale. Un’onda arginata solo a Bra e Saluzzo, dove a farsi valere sono stati rispettivamente l’ex sindaca Bruna Sibille e il primo cittadino Mauro Calderoni, entrambi schierati con Bonaccini.

Ad Alessandria le truppe di Schlein hanno potuto contare sulla falange di Articolo 1 guidata da un altro parlamentare di peso come Federico Fornaro e vincono con il 48,7% rispetto al 43,2% di Bonaccini. A Novi Ligure il sindaco bonacciniano Rocchino Muliere perde il congresso, la deputata s’impone anche a Ovada, Tortona e Arquata Scrivia dov’era stato mobilitato l’ex viceministro dell’Economia Enrico Morando (e sua sorella) al fianco del governatore emiliano. Nel capoluogo, invece, il primo cittadino Giorgio Abonante (sostenitore di Schlein) capitola, battuto dalla fassiniana Rita Rossa, che ha dirottato la maggior parte degli iscritti su Bonaccini, il quale ottiene 106 voti su 200.  

Da Sud a Nord dove Schlein conquista solo la “piccola” Biella, supportata dal segretario uscente del partito Paolo Furia, mentre Bonaccini mette a segno un exploit a Novara (56%), grazie al lavoro del futuro segretario piemontese Mimmo Rossi, Verbania e Vercelli. Significativo il risultato di Borgomanero, la città dell’ex sottosegretario Franca Biondelli, anche lei fassiniana: su 118 votanti in 111 hanno indicato Bonaccini.

A fare la differenza, sui numeri totali, è tuttavia Torino e la sua area metropolitana. Qui si sono recati in sezioni e circoli di partito oltre 3.300 militanti sui 4.189 iscritti totali. Nel capoluogo tiene quasi ovunque l’alleanza tra il senatore Mauro Laus, il vicepresidente del Consiglio regionale Daniele Valle e il capogruppo dem a Palazzo Lascaris Raffaele Gallo. La sezione di Torino Centro (zona Ztl) premia Schlein dopo un testa a testa con Cuperlo, nelle altre prevale il governatore emiliano. E poi ci sono i sindaci dell’area metropolitana, tutti o quasi schierati con Bonaccini. A Nichelino su 196 votanti ben 159 (83%) hanno votato Bonaccini, a Settimo Torinese il governatore emiliano prende 120 voti su 171, a Moncalieri 198 su 239, a Collegno 69 su 116, a Grugliasco 51 su 80, a Chivasso 37 su 64, a Ivrea 61 su 100. 

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