ISTITUZIONI EUROPEE

Antiriciclaggio Ue, Torino è in corsa

Il capoluogo piemontese ha manifestato il suo interesse a ospitare l'Authority, assieme a Roma e Venezia. Come possibile sede il palazzo della Regione in Piazza Castello o via Corte d'Appello. Ma la concorrenza in Europa è agguerrita

Sono Torino, Venezia e Roma i comuni italiani che hanno manifestato interesse a ospitare la sede della nuova autorità europea antiriciclaggio, l’Amla. È quanto apprende l’Ansa da fonti vicine al dossier. La presidenza del consiglio ha fatto partire la lettera per formalizzare in seguito le proposte in Ue. Le tre città dovranno ora strutturare e formalizzare la propria candidatura al Governo che la presenterà quindi a Bruxelles. Sul tema della sede dell’Amla è stato fatto anche un passaggio oggi al consiglio Ecofin.

Stefano Lo Russo e Alberto Cirio avevano già istituito lo scorso anno un comitato promotore, presieduto dall’ex procuratore aggiunto Alberto Perduca, con l’ex magistrato Giancarlo Caselli in qualità di special advisor, per produrre il dossier di candidatura e mettere in campo tutte le iniziative necessarie a garantirne un efficace sostegno a livello nazionale e internazionale. Il comitato riunisce Comune e Regione, Prefettura, Università e Politecnico, Compagnia di San Paolo, Fondazione Crt, Camera di Commercio, le associazioni di categoria, membri del Parlamento italiano e di quello europeo. 

Il dossier, al quale sta lavorando anche l'Ires, è stato anticipato da Cirio e Lo Russo durante una recente missione a Roma dal ministro degli Esteri Antonio Tajani. La sede ipotizzata sarebbe quella della Regione in piazza Castello, in via di dismissione con il trasloco nel nuovo grattacielo del Lingotto e per la quale ha manifestato il proprio interesse anche la Corte dei Conti, oppure, in alternativa, il palazzo di proprietà del Comune al civico 16 di via Corte d'Appello.

Certo, non manca la concorrenza. Già all’Ecofin dello scorso 6 dicembre la questione era finita sul tavolo dei ministri finanziari europei e la Francia era stata la più lesta non solo ad annunciare il proprio interesse ma a mettere in campo la sua capitale, Parigi. La Germania, a ruota, ha proposto Francoforte, il centro nevralgico della finanza tedesca e d’Europa, l’Austria Vienna, la Lituania Vilnius, la Spagna Madrid. Tra le favorite ci sarebbe anche Lussemburgo. E l’Italia? Il ministro Giancarlo Giorgetti in quell’occasione si era tenuto prudente pur confermando l’interesse del nostro Paese. “Ci sono molte città idonee” aveva detto. Ne sono rimaste tre.

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