POLITICA & AMBIENTE

Siccità in Piemonte, la Regione chiude i rubinetti

L'allerta dell'assessore all'Ambiente Marnati: "Sarà una stagione certamente secca, bisogna ridurre i consumi". Ci vogliono investimenti per gli invasi ma servono 3,5 miliardi. Buone notizie sul fronte smog: diminuiscono le emissioni

“Noi abbiamo presentato gli scenari, sarà una stagione certamente secca e quindi bisogna ridurre i consumi di acqua”. Lo ha sottolineato l’assessore all’Ambiente del Piemonte, Matteo Marnati, a margine della presentazione del Rapporto statistico 2022 sui Consumi energetici della Regione, che contiene i dati relativi al 2020 e parte del 2021, raccolti da enti terzi come Enea e Gse, il Gestore servizi energetici per il fotovoltaico ceduto alla rete nazionale. “Ho sentito il ministro – ha proseguito Marnati – e stiamo aspettando il decreto, che ancora non è pronto: attraverso il super-commissario che verrà nominato cercheremo di capire quali sono gli interventi che possiamo fare anche noi direttamente”.

“In ogni caso – ha aggiunto – noi andiamo avanti a prescindere sui finanziamenti delle progettualità degli invasi. Ci vorrebbero circa 3 miliardi e mezzo per realizzare tutti i progetti che sono mappati in Piemonte, e sono cifre enormi per la Regione. Dovremo partire dalle priorità, e una su cui dovremmo intervenire velocemente, soprattutto per l’aspetto agricolo, è il Canale Cavour. È la nostra autostrada dell’acqua, che attraversa in diagonale tutto il Piemonte ed è un po' vecchiotto, per cui necessita di interventi impegnativi. È un'opera che richiede quasi 100 milioni: quando parliamo di invasi, non parliamo di opere che si possano fare in pochi mesi”.

Una buona notizia arriva dal fronte smog. In Piemonte i consumi energetici sono in calo, le emissioni nocive diminuiscono e la percentuale di energia da fonti rinnovabili è arrivata al 20% del totale. “Rispetto a otto anni fa – ha sottolineato Marnati – i consumi si sono ridotti di quasi dieci punti percentuali, si usano meno combustibili fossili ma soprattutto sono calate in modo drastico le emissioni in atmosfera: il dato è il più basso mai registrato dal 1990. Il Piemonte ha nel complesso una performance migliore della media nazionale, che ci vede avvicinarci alla media europea”. “Questo al 2020 – ha puntualizzato – e nel frattempo sono passati due anni e mezzo e sono stati fatti molti interventi, quindi ci aspettiamo un ulteriore miglioramento e siamo orgogliosi di dire che in Piemonte si sta facendo quello che ci eravamo prefissati”.

EMISSIONI CO2

“Il Covid ovviamente – ha osservato – ha influito, e potrà nei prossimi dati esserci anche un rimbalzo. Ma il trend degli ultimi dieci anni è in ogni caso quello di un miglioramento continuo dei dati: ogni anno è supera in meglio il precedente su quasi tutti i fronti. Sono lieto di far sapere ai cittadini che si stanno spendendo bene i soldi europei”. “L’idroelettrico - ha detto ancora - traina le rinnovabili, sulle quali incide per quasi il 60%, e c'è stato un boom nel fotovoltaico. Non riguarda il rapporto, ma posso anticipare che negli ultimi mesi abbiamo avuto moltissime richieste di realizzazione di campi fotovoltaici molto vasti: il 50% circa sono sul terreno e il 50% su coperture, come capannoni o aree dismesse. La legge nazionale prevede di individuare le aree idonee per questo, è un lavoro non facile sul quale ci stiamo impegnando da due anni, che darà un input in più per chi vuole investire, e lo farà in tempi anche più rapidi perché si stanno semplificando le normative”.

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