POLTRONE & SOFÀ

Vigilanza, FdI preferisce Boschi ma sale lo share di Appedino

Stallo per la guida della bicamerale sui servizi televisivi. Conte lascia fuori l'ex sindaca, ma potrebbe farla entrare da presidente (giubilando Ricciardi). Intreccio con il vertice Istat. Possibile blitz del centrodestra per piazzare la fedelissima renziana

In televisione c’è un giorno sì e l’altro pure. Invece, tra i componenti della commissione di Vigilanza sui servizi radiotelevisivi, a dispetto di ciò che pareva scontato, Chiara Appendino non compare. Ma, attenzione, l’ex sindaca di Torino, oggi deputata dei Cinquestelle, volto televisivo del partito di Giuseppe Conte, che passa da un talk show all’altro, nell’organismo più comunemente noto come Vigilanza Rai, potrebbe entrarvi a sorpresa e, soprattutto, per diventarne presidente.

Lei continua a smentire l’ipotesi che, al contrario, circola con crescente insistenza con l’approssimarsi dell’elezione, a quanto pare in calendario martedì prossimo anche se non vi è ancora una convocazione formale. Appendino era (e, per molti versi, è ancora) uno dei nomi pesanti e più quotati per la guida della bicamerale, composta da venti deputati e altrettanti senatori. Il suo nome non è però entrato tra quelli indicati dai capigruppo del M5s e già qui emerge uno dei tanti retroscena che potrebbero risultare interessanti su quanto potrebbe succedere nel giro di pochi giorni. Più di una lettura dell’esclusione di Appendino e con lei dell’ex ministro Stefano Patuanelli, rimanda alla necessità di evitare scontri con colui che non fa mistero dall’inizio di puntare alla ambìta poltrona, ovvero Riccardo Ricciardi, deputato vicinissimo a Conte, ma per quale non tutti nel movimento sarebbero pronti a erigere barricate.

Ecco perché, nel caso in cui Conte riuscisse a portare a casa la presidenza, completando quell’accordo col Pd che aveva visto i dem ottenere la guida del Copasir, riportando Lorenzo Guerini al vertice del comitato di controllo sui Servizi Segreti, potrebbe uscire dalla manica l’asso Appendino. “Sembra stia guadagnando consenso”, dicono fonti parlamentari riferendosi all’ex sindaca e non pare siano voci del tutto infondate. Mentre lei presenta, insieme al fido compagno di partito Antonio Iaria, un’interrogazione al ministro dello Sviluppo Economico sul Centro di Produzione Rai di Torino, nello scenario della nuova Vigilanza torna a profilarsi l’immagine di Maria Elena Boschi.

C’è, infatti, chi ipotizza un blitz tipo quello che portò all'elezione di Riccardo Villari nel 2008, esponente Pd che venne eletto con i voti della maggioranza di centrodestra contro il parere dei democratici. “Il centrodestra potrebbe fare una mossa simile – ragiona un parlamentare Pd – votando per Boschi, sostenuta dal Terzo polo”. A questo proposito, un altro elemento va ricercato nella maggioranza e si intreccia con un’altra nomina, quella al vertice dell’Istat. Il centrodestra vuole riconfermare l’attuale presidente Gian Carlo Blangiardo, ma per farlo ha bisogno di un pugno di voti in più in commissione Affari Costituzionali dei due rami del Parlamento. Ne servono tre e il Terzo Polo ne ha soltanto due. Un’ipotesi, supportata anche dal fatto che Blangiardo, molto caro alla Lega, venne nominato dal primo Governo Conte, vedrebbe l’avvocato del popolo con un atteggiamento non ostativo per la riconferma della guida dell’Istituto di statistica e vedersi ricambiato proprio in Vigilanza.

In questo caso, però, le resistenze manifestate da più parti verso Ricciardi, potrebbero portare il vertice del M5s a rivedere i piani far entrare pronta a sedersi sulla poltrona presidenziale Appendino. Se, al contrario, l’ex premier grillino dovesse tenere il punto non favorendo la riconferma di Blangiardo, la reazione della maggioranza sarebbe conseguente, rendendo assai concreto lo scenario di una presidenza Boschi. Peraltro decisamente preferita da Fratelli d’Italia e da gran parte della maggioranza rispetto a Ricciardi, ma anche alla stessa Appendino.

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