FINANZA & POTERI

Crt, Quaglia guarda al (suo) futuro.
Conti record ma con le plusvalenze

Il ricandidato presidente della Fondazione presenta il suo programma ai consiglieri. Un lungo elenco di erogazioni, lo sguardo oltre i confini regionali e pure all'Europa. E rispuntano gli (inutili) Stati generali. Tanti soldi entrati, sì ma vendendo il pacchetto Atlantia

“Tra continuità e innovazione costruire il futuro”, questo il titolo scelto da Giovanni Quaglia per il programma che ha inviato ai consiglieri di indirizzo della Fondazione Crt in vista della votazione di domani, quando è in agenda l’elezione del nuovo presidente. In verità, a poche ore dall’appuntamento non è escluso un possibile rinvio o altri colpi di scena nel duello tra l’attuale numero uno di via XX Settembre e lo “sfidante” Fabrizio Palenzona, addirittura con la possibilità dell’affacciarsi all’ultimo minuto di un terzo nome.

È un programma di dieci pagine diviso in otto capitoli, quello che il settantacinquenne professore di Genola declina al futuro e che prevede il potenziamento del ruolo del consiglio di indirizzo, delle commissioni e del consiglio di amministrazione con frequenti audizioni degli stakeholder. Organi e soggetti da cui spesso sono arrivate lamentele quando non aperte critiche nei confronti di un vertice giudicato in alcuni casi autoreferenziale e refrattario al confronto. Quaglia ricorda che sarà a breve completata la revisione dello Statuto che dovrà essere discusso e approvato dal consiglio di indirizzo, ma sottolinea anche l'esigenza di rivedere i regolamenti per una maggiore armonizzazione con la “carta suprema”. Il programma dell’uscente che di uscire non ha alcuna intenzione, promette maggiore sinergia con tutti gli enti strumentali della fondazione, società costituite ad hoc che operano da 25 anni, per rispondere in modo capillare ai bisogni di territori: le Ogr, la Fondazione Sviluppo e Crescita, la Fondazione per l'Arte, la Scialuppa per la prevenzione dell'usura, Ulaop per l'Infanzia e Ream. “La Fondazione Crt – si legge nel testo – dovrà continuare a giocare un ruolo di aiuto regista degli enti locali Comune di TorinoCittà MetropolitanaRegione Piemonte e Regione Valle d'Aosta, Province e Comuni, Terzo settore, Camere di commercio, istituzioni religiose e soprattutto università, per progettare insieme le traiettorie di sviluppo”. Per Quaglia,”la fondazione dovrà essere potenziata in ambito Acri e nella rete della filantropia internazionale. E dal cilindro rispuntano gli Stati Generali, già svolti nel 2018, con l'ambiziosa finalità di “ridisegnare mission, vision e strategie per il prossimo decennio”, costati un patrimonio (si parla di quasi un milione di euro) senza lasciare traccia nel dibattito interno e men che meno in quello esterno.

Leggi qui il programma di Quaglia

Ma il piatto forte che il ricandidato serve ai potenziali suoi elettori sono i numeri, i soldi distribuiti durante il suo mandato. “La Fondazione Crt ha erogato, dal 2017 al 2023, oltre 8mila contributi agli enti non profit per più di 360 milioni di euro: 98,6 milioni per arte e cultura, 94, 6 milioni per ricerca e istruzione, 127,1 milioni per welfare e sviluppo del territorio, 42,2 milioni per progettualità innovative. Considerando i pagamenti cash, le risorse per il territorio hanno toccato quota 419,6 milioni di euro”. 

Cifre di sei anni di mandato che Quaglia rivendica, ricordando che nel corso della sua presidenza il 70,4% dei Comuni valdostani e piemontesi (dalle realtà urbane e metropolitane ai piccoli comuni) ha beneficiato degli interventi. Tra i momenti più significativi, si legge nel bilancio di mandato “ci sono gli Stati Generali della Fondazione Crt che, tra il 2018 e il 2019, hanno coinvolto un migliaio di stakeholder e la rinascita delle Ogr: oggi unico hub dell'innovazione in Italia con 14 programmi dedicati a startup e pmi; oltre 120 startup accelerate ogni anno. In campo artistico e culturale – ricorda Quaglia – la Fondazione ha sostenuto oltre 3.000 progetti e ha interamente finanziato il rifacimento della facciata di Palazzo Madama, il più grande cantiere di restauro storico-artistico in Italia. Tramite la Fondazione per l'Arte Moderna e Contemporanea, ha rafforzato le collezioni della Gam e del Castello di Rivoli mettendo a disposizione dei visitatori oltre 115 opere d'arte. In ambito welfare e territorio, ha varato la prima Agenda della Disabilità in Italia e ha reso possibili 830 progetti per la piena inclusione delle persone con disabilità; 1.100 operatori dei musei e dei servizi culturali sono stati formati per l'accoglienza dei visitatori con disabilità o con bisogni particolari. Negli ultimi 6 anni – elenca ancora – 480 progetti sono stati messi in campo per la salvaguardia del territorio dal rischio idrogeologico. Sono state donate 125 nuove ambulanze alle associazioni di primo soccorso e acquistati 208 mezzi alla Protezione Civile e ha partecipato al Fondo nazionale per il contrasto della povertà educativa minorile con un investimento complessivo di oltre 54 milioni di euro. 

Un bilancio da record, quello che numeri alla mano Quaglia rivendica, per gli anni di sua guida dell’ente e su cui molto punta per la sua riconferma. Numeri incontestabili, anche se giova ricordare come gran parte di quell’avanzo record di circa 127 milioni sia frutto della plusvalenza ottenuta con la cessione dell’intero pacchetto di partecipazione in Atlantia. Dei 202,4 milioni del risultati gestionale di negoziazione ben 194,9 arrivano da quella adesione all'Opa. Insomma, se si vende è facile, se non naturale, incassare. Ora resta da vedere se Quaglia incasserà pure i voti necessari a restare al suo posto.

Come si diceva, domani dovrebbe essere il giorno della fumata bianca, ma vista la situazione con due candidati (senza precedenti nella storia della cassaforte di via XX Settembre), e il quadro assai complesso (nonché delicato, basti pensare a un’inedita conta dei voti) nessuno può escludere sorprese, a partire da un possibile fumata nera, insomma un rinvio.

print_icon