SANITÀ

Stop ai gettonisti del 118. Allarme Pronto Soccorso

Dal primo giugno per i medici del servizio emergenza vietato lavorare anche per le coop. Mancherà personale sulle ambulanze o negli ospedali. La Regione: convenzioni per tutte le Asl. Picco (Azienda Zero): "Affrontiamo una situazione molto critica". Tempi strettissimi

O sull’ambulanza o in Pronto Soccorso. Per i medici del 118, ormai noti come centodiciottisti, le due attività sono incompatibili. Tra gli effetti del decreto Bollette in cui il ministro della Salute Orazio Schillaci ha inserito regole assai stringenti (alcune delle quali in attesa di allentamento grazie a una serie di emendamenti della maggioranza) c’è anche il divieto per gli operatori del 118 di lavorare nelle ore libere dal servizio in forza a cooperative o società che forniscono personale medico agli ospedali.

Un’altra tegola che si abbatte sul servizio sanitario e che, soprattutto rischia di avere pesantissime ripercussioni sui cittadini, proprio in un ambito come quello dell’emergenza-urgenza dove in gioco, più che mai, c’è la vita delle persone. In Piemonte, ma la situazione è pressoché analoga nel resto del Paese, oltre la metà dei professionisti in forza alle aziende private che suppliscono alla carenza degli organici nei Pronto Soccorso, sono proprio centodiciottisti. 

L’allarme più alto lo si registra in quelle aziende sanitarie che non hanno una convenzione con il 118 il grado di aggirare il ricorso alle coop per fruire dei centodiciottisti e se si considera che, ad oggi, questo tipo di rapporto è in essere soltanto con la Città della Salute di Torinol’Asl Cuneo1, l’Aou Maggiore della Carità di Novara e l’Azienda Ospedaliera di Alessandria, appare evidente la portata e la gravità del problema.

E i tempi per intervenire sono strettissimi: il blocco alla possibilità di lavorare sia per il servizio di emergenza, sia come gettonisti scatterà dal primo giugno. In Regione si sta preparando un paracadute, ma bisognerà vedere se si aprirà in tempo. Lo scorso 17 aprile, portata in giunta dall’assessore Luigi Icardi, è stata approvata una delibera che sotto il titolo di “Primi indirizzi per la regolamentazione dei rapporti tra l’Azienda Sanitaria Zero e le aziende sanitarie regionali per la funzione di emergenza sanitaria extraospedaliera” ridisegna di fatto il sistema del 118 portandolo, come già stabilito, in capo alla Super Asl diretta dal commissario Carlo Picco e – aspetto che risulterebbe determinante per il problema dei gettonisti – rivede l’attuale convenzione, allargandola a tutte le aziende. 

“Con le nuove convenzioni i medici del 118 potranno lavorare nei Pronto Soccorso di tutte le aziende senza che siano coinvolte le cooperative”, spiega Picco. In questo modo “anche i dipendenti che lavorano nell’area critica, come gli anestesisti e gli urgentisti potranno fare turni nel 118”. Il commissario ricorda come nella delibera sia indicata la età del mese in corso come termine per le convenzioni che dovranno essere fatte dalle Asl, “un’accelerazione dei tempi, proprio per evitare di trovarsi in una situazione davvero critica”. Tempi ridotti, dunque. Da qui la preoccupazione tra gli operatori del 118 che ricordano come i turni per il mese di giugno siano, in gran parte, già fatti e dalle coop che si sono aggiudicati gli appalti potrebbero arrivare ricorsi e contenziosi. Insomma, prima di dichiarare il cessato allarme, probabilmente bisognerà attendere il giorno in cui scatterà il divieto per i centodiciottisti di essere anche gettonisti.

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