QUATTRO RUOTE

Auto, Salvini "investe" Timmermans

Il leader della Lega è già in campagna elettorale e, mentre sta sospeso tra populisti e popolari, sfrutta il tema automotive per scagliarsi contro i suoi avversari in Europa: "Sul passaggio all'elettrico occorre meno ideologia e più pragmatismo"

“Non possono esserci milioni di lavoratori e migliaia di imprenditori dell’automotive in mano a un commissario come Timmermans, che è quanto di meno pragmatico, concreto e sensato ci sia a livello di Commissione europea ed è unicamente guidato da ragionamenti ideologici che poco hanno a che fare con lo sviluppo economico e con la sostenibilità ambientale”. Mentre i rapporti tra Giorgia Meloni e le cancellerie europee restano freddi conditi da una perpetua crisi diplomatica con la Francia, a gettare un po’ di petrolio sul fuoco delle polemiche ci pensa Matteo Salvini che se la prende direttamente con uno dei commissari europei più influenti, colui che il Partito socialista europeo aveva candidato quattro anni fa al vertice della Commissione. “Conto che dall’anno prossimo in Commissione europea vi siano persone meno ideologizzate, meno nemiche dell’Italia e più equilibrate” ha proseguito il ministro delle Infrastrutture intervenendo in collegamento all’evento nazionale di Federmotorizzazione Confcommercio dal titolo “Mobilità 2035 tra ideologia e realtà”. Insomma, il terreno ideale per infilzare i teorici della transizione ecologica, i rigoristi dell’elettrico che impongono lo stop alla vendita di auto a motore termico entro il 2035.

La Lega, negli ultimi tempi ha avviato una riflessione sulla propria collocazione europea, tra Le Pen e Von der Leyen, tra i populisti e i popolari, tra lotta e governo. Per Salvini, che a un anno dalle urne si conferma politico in perenne campagna elettorale, “c’è una grande opportunità nel 2025-2026 di fare il tagliando a queste norme che così come sono state scritte non aiutano niente e nessuno. Il passaggio delle elezioni europee dell’anno prossimo sarà dirimente: perché un eventuale cambio di maggioranza a Bruxelles potrà permetterci sia sulle auto green sia sulle case di fare un tagliando improntato al buon senso”.

Un riequilibrio in futuro tra l’elettrico e altre soluzioni green per l’automotive è per Salvini “fondamentale”. “Occorre meno ideologia e più pragmatismo” ribadisce. “Se imponi il green – spiega – almeno mi lasci libertà di scegliere come arrivare a questo green e di soluzioni ce ne sono tante. Quindi un riequilibrio sicuramente sì, ma io penso anche a una redistribuzione dei modi e delle scadenze perché, per esempio, che senso economico e industriale e ambientale ha imporre alle case di passare a una nuova tecnologia sapendo che dopo pochi anni anche questa sarà fuori mercato? Occorre meno ideologia e più pragmatismo”.

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