SOTTO LA MOLE

Lingotto Fiere, i francesi tornano alla carica

Solito copione, dopo ogni Salone del libro si riapre la questione di come rilanciare il polo espositivo. Peraltro foriero di grane, anche giudiziarie, nel passato. Il rappresentante di Gl Events sollecita le istituzioni locali. Tradotto: batte cassa

“Siamo felici del successo del Salone del Libro, un evento che siamo orgogliosi di ospitare negli spazi del Lingotto Fiere. Siamo consapevoli dei problemi strutturali del quartiere fieristico, questo è uno dei motivi per cui sono qui, insieme al mio team. Sono pronto a sedermi al tavolo di lavoro con le istituzioni locali per valutare insieme come rendere Torino un polo fieristico sempre più importante ed efficiente”. Lo ha detto all’Ansa l’amministratore delegato di Gl Events Italia, Gabor Ganczer, al quale evidentemente devono essere arrivate un po' di lamentele per una struttura al limite della fatiscienza, con la pioggia che filtrava dal tetto fin giù sul pavimento (o sulla testa dei visitatori), inadeguata a ospitare una kermesse che sta diventando sempre più grande e con servizi decisamente mediocri a partire da quelli igienici.

“Ho già affrontato questo tipo di problematiche all’Hungexpo di Budapest, il più grande centro fieristico ungherese, e confido di poter trovare soluzioni adeguate alle caratteristiche del Lingotto Fiere. Questo è l’obiettivo di Gl Events Italia. Il Lingotto Fiere è una struttura che oggi mostra qualche limite, ma che ha grandi potenzialità” spiega Ganczer. Certo bisognerebbe investire delle risorse, ristrutturare, sistemare, costruire e non solo batter cassa. Chissà cosa ne pensa Ganczer.

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