TRAVAGLI DEMOCRATICI

Nel Pd se ne fanno una Regione: "L'avversario da battere è Cirio"

Le amazzoni della mozione Schlein in Piemonte si riuniscono per concordare la linea: "Basta polemiche su nomi e alleanze". Segnale di distensione verso Valle, ma anche un avviso: senza di noi puoi scordarti l'incoronazione

“Basta polemiche su nomi e alleanze”. Prende la forma di un ramoscello d’ulivo la nota con la quale i maggiorenti della mozione Schlein in Piemonte concludono il loro incontro al bocciodromo comunale di Collegno per fare il punto della situazione in vista delle regionali del 2024. Le firme in calce sono quelle della vicepresidente del Senato Anna Rossomando, della deputata Chiara Gribaudo, delle assessore torinesi Gianna Pentenero e Chiara Foglietta, della capogruppo in Sala Rossa Nadia Conticelli e in ultimo dell’ex segretario Paolo Furia.

Calma e gesso, dunque. Si parte da ciò che unisce tutti nel Pd: “La scelta non può focalizzarsi su chi ha ridotto ai minimi termini la sanità e mette quotidianamente a rischio la salute dei cittadini. La ricandidatura per Alberto Cirio è un ripiego e il Piemonte non merita di essere la seconda scelta”. Concetti espressi anche recentemente da Daniele Valle, che proprio in questi giorni prepara la sua discesa in campo per le urne del prossimo anno. Lui al congresso ha sostenuto Stefano Bonaccini e certo i supporters della segretaria (a parte qualche caso) non sono tra i suoi principali alleati. Eppure anche a leggere in filigrana il comunicato non si rintracciano passaggi ostili al vicepresidente di Palazzo Lascaris. Che sia l’inizio di un tentativo di distensione dopo che nei giorni scorsi proprio dal fronte più vicino a Elly Schlein sono arrivate dichiarazioni che apparivano come bastoni (altro che ramoscelli) tra le ruote della sua bici? Erano stati in particolare Gribaudo e Furia a prospettare un candidato civico – magari scovato nel mondo della sanità – per tenere insieme Pd e M5s. C’è stato chi ha parlato di (e con) il rettore del Politecnico Guido Saracco, che già era stato in predicato di sfidare il centrodestra alle amministrative di Torino nel 2021, salvo poi declinare le avance del Pd.

Alchimie che hanno indispettito molti e che hanno portato Valle a piantare la sua di bandierina: “Entro l’estate dirò cosa voglio fare” sono state le sue parole che qualcuno ha interpretato come una fuga in avanti. “Solo un fallo di reazione” si sono giustificati i suoi alleati. L’incontro di Collegno avviene proprio nel giorno in cui la segretaria dem è volata a Roma, per partecipare accanto a Giuseppe Conte alla manifestazione del Movimento 5 stelle sul lavoro, segno di come sia lei prima di tutto a dover tessere la sua tela con l’ex premier. E mentre a Roma le diplomazie sono al lavoro, a Torino meglio raffreddare gli animi: “Sarebbe del tutto sbagliato in questa fase asserragliarsi in polemiche interne sui nomi o sulle sigle delle alleanze – conclude il comunicato –. Il candidato o la candidata migliore sarà quello o quella capace di interpretare queste istanze, in un quadro di alleanze inclusivo e coerente”.  

Quel che sembra delinearsi da questo vertice è che nell'area che fa capo alla segretaria non ci sia una alternativa a Valle, ma allo stesso tempo gli schleiniani lanciano un avvertimento: "Senza di noi non otterrai mai l'incoronazione". 

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