POLITICA & SANITÀ

Il Dottor Sottile della Sanità. Nominato il nuovo direttore 

Arriva da Candiolo il successore di Minola alla direzione regionale. Passa la linea Cirio-Icardi. Superate le resistenze del gruppo di FdI (che sosteneva La Valle). Placet convinto del segretario dei meloniani Comba e benedizione di Crosetto. Al Welfare arriva Tesio

Un dottor Sottile, di nome e di fatto per la sanità piemontese. A guidarla, insediandosi nell’ufficio al ventiquattresimo piano del grattacielo, sarà infatti Antonino Sottile. L'attuale direttore generale dell’Istituto di Candiolo (anticipato, per primo, dallo Spiffero) è stato fin dall’inizio quello con le quotazioni più alti per assumere il ruolo occupato dall’aprile del 2021 fino alla fine del maggio scorso da Mario Minola). La nomina, arrivata questa mattina dalla giunta regionale su indicazione dell’assessore Luigi Icardi  è stata preceduta da qualche turbolenza all’interno della maggioranza con l’emergere di alcuni nomi e relativi padrinaggi politici. 

A puntare su Sottile, cui si riconoscono doti organizzative e gestionali, ma anche un'abilità nel tessere e mantenere rapporti non sempre facili come quelli nel mondo sanitario, è stato da subito Icardi, il quale lo avrebbe voluto già due anni fa in sostituzione del dimissionario Fabio Aimar, ma era poi stato costretto a ripiegare sull’allora direttore generale dell’azienda ospedaliera universitaria Maggiore della Carità di Novara per supposte incompatibilità del numero uno di Candiolo, poi rivelatesi inesistenti. Non meno convinto dell’opportunità di portare il manager da tempo a capo della Fondazione per l’Oncologia, lo stesso governatore Alberto Cirio.

Non è, invece, un mistero che una certa resistenza su questa scelta sia arrivata, sia pure con intensità, diverse da Fratelli d’Italia, più precisamente dal gruppo di Palazzo Lascaris. Il presidente dei consiglieri meloniani Paolo Bongioanni, non ha mai negato come per loro la figura cui affidare la macchina sanitaria piemontese fosse quella dell’attuale direttore generale della Città della SaluteLuigi La Valle. Su di lui (avvicinatosi di recente dalla Lega ai lidi fraterni) un veto non dichiarato sia dell’assessore, sia del governatore. Tant’è che, durante l’interregno con l’interim del vicario Franco Ripa, era aleggiata l’ipotesi di un terzo nome nel caso in cui non si fosse trovata la quadra su Sottile e il nome era quello dell’attuale direttore della Prevenzione Bartolomeo Griglio. Ma se il gruppo consiliare era schierato per La Valle e ha continuato a storcere il naso su Sottile, non così altri e alti livelli del partito di Giorgia Meloni. Tra i convinti sostenitori del direttore generale di Candiolo c’è lo stesso segretario regionale del partito, nonché deputato, Fabrizio Comba e voci attendibili riferiscono di un ulteriore via libera alla nomina anche da parte di Guido Crosetto.

Insieme a quella di Sottile –  sessant’anni, messinese, entrato come medico a Candiolo nel 2000 e via via arrivato al vertice dell’istituto – la giunta ha deliberato anche la nomina del direttore regionale del Welfare, delega recentemente scorporata dalla Sanità e in capo all’assessore di FdI Maurizio Marrone. Anche in questo caso, quanto anticipato è stato confermato: alla direzione è stato indicato Livio Tesio, attuale responsabile di quello che fino a pochissimo tempo fa era un settore della direzione in capo a Minola. Manager assai stimato da Marrone, Tesio era approdato in Regione del 2017 dopo aver diretto a lungo il consorzio socioassistenziale cuneese Monviso Solidale. Una direzione, la sua, da ricostruire dopo anni di coabitazione con la Sanità. E tra i possibili arrivi tra i nuovi dirigenti ci potrebbe essere anche quello di Marco Cavallera, figlio del “Cardinale Azzurro” Ugo, origini democristiane e lunghissima carriera politica in cui si annovera pure un periodo da vicepresidente della Regione e più volte assessore, anche alla Sanità.

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