POLITICA & SANITÀ

Sanità, manfrina sul direttore. Guerriglia di Fratelli d'Italia

L'impegno di Cirio con Alberto di Monaco fa slittare la giunta e la nomina di Sottile. Ma dietro c'è anche la prova di forza di FdI che vuole "far pesare" la scelta di Icardi e del presidente. I meloniani, divisi sul nome, bloccano pure i lavori in commissione

Una manfrina a dir poco stucchevole. Il paio di settimane indicate per la scelta del nuovo direttore generale della Sanità piemontese si sono ormai raddoppiate e, tra rinvii e intoppi, a poco meno di un mese dalla chiusura del bando anche l’atteso pronunciamento da parte della giunta per questa mattina è slittato. L’arrivo in ritardo del governatore Alberto Cirio e il suo successivo impegno per la visita di Alberto di Monaco, e la contestauale assenza del vicepresidente Fabio Carosso, in Austria per una escursione in moto, hanno impedito anche solo l’inizio della discussione che avrebbe dovuto precedere la nomina di Antonino Sottile. Ma non è questo il punto, o meglio non è questa la sola ragione che sta dietro l’ulteriore rinvio di una decisione che, visti i tempi e i problemi, si sarebbe dovuta prendere ormai da tempo.

Se è vero che sul nome dell’attuale numero uno dell’Istituto di Candiolo, proposto e convintamente sostenuto dall’assessore Luigi Icardi e non di meno dallo stesso governatore, i malmostosi Fratelli d’Italia hanno accettato di non alzare le barricate, appare altrettanto evidente come dal partito di Giorgia Meloni sia un continuo seminare ostacoli lungo la strada che deve portare il manager al ventiquattresimo piano del grattacielo. Ormai evidente la frattura tra il segretario regionale del partito Fabrizio Comba, tra i più convinti supporter di Sottile (assieme al ministro Guido Crosetto) e il gruppo consiliare capitanato dal “caimano” Paolo Bongioanni a sostegno dell’attuale direttore generale della Città della Salute Giovanni La Valle, manager che sarebbe (stato) visto come scelta migliore anche dall’assessore al Welfare e altra figura di peso di FdI Maurizio Marrone

In questo quadro la compagine regionale dei meloniani ha colto la palla al balzo fornita dall’impegno istituzionale di Cirio, per chiedere di sospendere la giunta e rinviare la discussione sulla direzione regionale della Sanità quando il presidente sarà presente, “vista l’importanza delle nomina”. Cosa che dovrebbe avvenire domani alle 9, con una convocazione online. Per dare il loro via libera alla nomina di Sottile, i meloniani chiedono al governatore una precisa e ulteriore assicurazione sulla durata dell’incarico del nuovo direttore. Formalmente nel bando è prevista una verifica per eventuale riconferma, dopo i primi 18 mesi, ma evidentemente questo non basta a FdI che intende incominciare la prossima legislatura con le mani ancora più libere sulle nomine del settore di cui non fa mistero di mettere nel carniere. Ma è possibile modificare, in senso ulteriormente restrittivo, quanto è già ufficializzato nel bando? O piuttosto svela l’ennesima prova di forza di FdI ormai palesemente intenzionata a “far pesare” la nomina di Sottile all’assessore e dunque alla Lega, così come al presidente? E se una certa leggerezza, per non dire sciatteria – tra la non certo inprevista visita del sovrano monegasco, il ritardo di Cirio e la vacanza di Carosso – ha agevolato la tattica fraterna, non muta la assai poco edificante immagine di un governo regionale che sacrifica scelte impellenti a beghe e prove di forza interne alla sua maggioranza.

Come se non bastasse, ecco che sempre da FdI arriva un altro segnale evidente della strategia di logoramento: l’aver fatto mancare il numero legale alla quarta commissione consiliare ha prodotto come risultato concreto il blocco dei lavori sul registro tumori. Anche in questo caso, sicuramente, arriveranno giustificazioni e spiegazioni. Resta la gravità del fatto in sé e, ancora più grave e inaccettabile, dover assistere a giochi(ni) di potere su un terreno come quello della sanità. Se ci sono dei problemi all’interno della maggioranza è bene vengano fuori con chiarezza e, anche in questo caso, senza ritardi. Altrimenti bando alla ciance, agli sgambetti e si dia subito una guida tecnica al settore più importante dell’azione politica regionale e per la salute dei piemontesi.

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