FINANZA & POTERI

Crt, la furbata di Furbizio: Palenzona no limits (d'età)

Agitato come spauracchio verso Quaglia, il vincolo anagrafico sparisce nella nuova versione dello Statuto. Così il Camionista di Tortona che a settembre compirà 70 anni si mette in saccoccia un secondo mandato. Sempre che il Mef sia d'accordo. Intanto, in Acri molti sono arrabbiati

Non è stata certo una dimenticanza. Il non aver fissato un limite di età per il presidente e tutti i componenti degli altri organi della Fondazione Crt, a dispetto delle indicazioni del Mef e della linea impartita dall’Acri, ha tutti i tratti per apparire un preciso disegno a eliminare un possibile ostacolo a un eventuale secondo mandato per l’appena eletto Fabrizio Palenzona.

A pensare male si fa peccato, con tutto quel che ne consegue nel sempre attuale assunto andreottiano e Furbizio che nella Dc è cresciuto, pur nelle vesti di banchiere, pare destinato a confermarlo. Difficilmente si spiegherebbe altrimenti la decisa virata dei palenzoniani che dopo aver agitato lo spettro dell’età per rivestire cariche sociali quando ciò era funzionale a creare difficoltà alla riconferma di Giovanni Quaglia. Una volta sconfitto hanno improvvisamente dimenticato la soglia anagrafica. 

Un cambio di rotta, ma soprattutto un’elusione delle chiare indicazioni giunte sia dal ministero, sia dall’associazione tra le Casse di Risparmio e le fondazioni di origine bancaria, che non è piaciuta a molti e ha irritato non pochi. Tra questi, naturalmente, Francesco Profumo, al vertice della Compagnia di San Paolo che i limiti li ha posti, fissando quello per il presidente e i membri del comitato di gestione a 70 anni e per i consiglieri di 75, applicando peraltro gli stessi criteri già contenuti dell’attuale statuto di un’altra cassaforte piemontese, la Fondazione Cr Cuneo. Un unicum, insomma, quello deciso in via XX Settembre che, proprio per questo, solleva sia pure con la consueta discrezione più di una critica dalle altre fondazioni, non solo entro i confini regionali. 

Profumo, oltre a presiedere la Compagnia, è alla testa di quell’Acri le cui indicazione (dunque le sue) sono state bellamente disattese da Palenzona, ovvero colui che non fa mistero di puntare alla successione dell’ex ministro del governo col loden, anche se il borsino di Big Fabrizio è dato sempre in ribasso rispetto al rialzo di quello di Giovanni Azzone, presidente di Cariplo con un forte supporter nel ceo di Intesa Sanpaolo Carlo Messina. Sempre restando in ambito lombardo, sarà da vedere come verrà presa la scelta fatta da Crt da parte del ministro Giancarlo Giorgetti e dei suoi dirigenti, che potrebbero contestare la mancanza del limite d’età, rispendendo lo statuto a Torino per opportune modifiche. A quel punto, calendari alla mano, nel caso fosse applicato la stessa soglia della Compagnia, così come della fondazione cuneese e di molte altre, quello appena incominciato sarebbe l’unico mandato possibile per “il camionista di Tortona” che compirà settant’anni il prossimo primo settembre. Un genetliaco ben presente al momento di non stabilire il limite d’età nella stesura del nuovo statuto, decisione peraltro più che ben accolta da chi contando le primavere rischia di veder sfumare ambìte poltrone sotto un difficilmente opinabile freno a una non rara gerontocrazia.

Nel caso in cui, obtorto collo e sotto la stavolta perentoria indicazione del ministero, in fondazione fossero costretti a inserire nello statuto la soglia anagrafica, il fissarla non a 70 come l’ente presieduto a Profumo e molti altri, bensì a 75 anche per il presidente (e gli altri componenti) del board sarebbe l’ulteriore conferma di quel disegno volto a preservare la possibilità di un bis per Palenzona che già s’è palesato in quella che tutto è fuorchè una amnesia.

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