Rosso avatar di Ruzzola

Dicono che… il diavolo stavolta la coda l’abbia messa nel sito istituzionale del Consiglio regionale del Piemonte e senza che fino ad oggi qualcuno si sia accorto del misfatto, sfatando l’assunto dell’incapacità mefistofelica in fatto di coperchi rispetto alle pentole. Eh già perché, non si sa bene come, nel calderone informatico s’è fatto un minestrone con il risultato di leggere nel profilo del capogruppo di Forza Italia Paolo Ruzzola le dettagliate note biografiche è il cursus politico dell’ex consigliere ed assessore di Fratelli d’Italia Roberto Rosso. Quest’ultimo, coinvolto nell’inchiesta sul voto di scambio e condannato in primo grado, da Palazzo Lascaris (e naturalmente della giunta) è uscito da un bel po’, eppure nonostante da quella fine dicembre 2019 e dalla plateale cacciata dal partito per mano diretta di Giorgia Meloni di tempo ne sia trascorso il “fantasma” dell’ex sottosegretario in un governo Berlusconi continua ad aleggiare in via Alfieri. Un perfido baco informatico ha consumato la postuma vendetta del defenestrato facendolo rientrare là da dove era uscito per entrare in FdI? La sbadataggine di un addetto ha attestato subconsciamente la non eclatante notorietà del presidente dei consiglieri azzurri? Un tiro mancino nel campo del centrodestra? Il mistero su come Ruzzola abbia finito per avere come avatar politico la figura oggettivamente più scomoda e, un po’ imbarazzante, resta. Insieme alla domanda: ma a qualcuno, incominciando dal diretto interessato e i suoi sodali politici, non capita mai di dare una sbirciata al sito? Vedi mai che si scopre che non si è chi si pensava di essere.

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