TRAGEDIA SUL LAVORO

Quell'ombra sul patron della Sigifer, la ditta delle 5 vittime di Brandizzo

L'impresa è della famiglia Sirianni ma il capostipite Franco risulta "solo" direttore generale, mansione in realtà svolta da un'altra figura. Come mai? E dal passato spunta il coinvolgimento in una brutta storia di estorsione in combutta con dei mafiosi. I viaggi in Venezuela

I cinque operai morti travolti da un treno in transito mentre stavano lavorando ai binari della linea ferroviaria Torino-Milano, vicino alla stazione di Brandizzo, erano tutti dipendenti della società Sigifer di Borgo Vercelli, azienda specializzata nei lavori di manutenzione e armamento ferroviario da quasi un centinaio addetti e un volume d’affari di circa 13 milioni di euro. Ampio lo spettro di attività: dalla manutenzione delle linee ferroviarie di esercizio e non, al rinnovamento di deviatoi e binari, dalla fornitura di materiali d’armamento alla costruzione di nuove linee ferroviarie, progettazione, rilievi topografici e studi di ottimizzazione del tracciato ferroviario.

In queste ore gli inquirenti cercano tutta la documentazione sui lavori in corso, come fossero stati disposti e quali disposizioni di sicurezza dovessero osservare gli addetti della società. Come racconta sul suo sito web la società opera nel settore dal 1993, quando nacque come ditta individuale. Nel novembre del 2000, per permettere di ampliare la propria attività, sia come investimenti e sia nelle commesse, la SI.GI.FER. diventa società in nome collettivo, avente come soci i due fratelli Sirianni, Giuseppe (scomparso prematuramente) e Franco. Nel 2016 la società viene trasformata da Società in nome collettivo a Società a Responsabilità Limitata con soci i Sirianni (Simona e Daniele) e Tiziana Gazzignato e come direttore generale Franco Sirianni. Una posizione strana, non pienamente consona per chi è il vero padrone dell’impresa. Un imprenditore attento anche a costruire una propria visibilità “sociale” nell’ambito cittadino. Tra le altre cose è stato per diversi anni, a partire dal 2017, presidente della società di calcio di Borgovercelli, la Borgopal, che militava nel campionato di Promozione. Declassato a “semplice” manager. Come mai?

Il nome di Franco Sirianni compare in una oscura vicenda di estorsione ai danni di un broker milanese. Con un amico imprenditore, Silvio Cerruti, titolare di una ditta che produce traversine per impianti ferroviari a Parabiago, nell’hinterland di Milano, nel 2021 avrebbe affidato a questo consulente finanziario che opera in Inghilterra 100mila euro per aprire una serie di società di diritto estero con loro stessi o i loro congiunti come beneficiari. Qualcosa va storto, al punto che convinti di essere stati raggirati per recuperare il capitale si sarebbero rivolti a due malavitosi siciliani, legati ai clan dei “Cursoti”, i quali arrivarono a sequestrare il figlio all’epoca 25enne del broker. A seguito della denuncia del consulente i componenti della banda di aguzzini vennero arrestati, così come Sirianni e Cerutti finirono nella trappola tesa dagli investigatori nel loro albergo di via Suzzani.

Una brutta storia che non ha però impedito a Sirianni di continuare a occuparsi della Sigifer nella veste di capo operativo. Un’azienda che nel frattempo è cresciuta molto fino a diventare “una delle imprese leader nel settore di costruzione e manutenzione impianti ferroviari”. Tra i clienti annovera, soprattutto, il gruppo Rfi-Trenitalia, ma anche il gruppo Clf, con solide radici nel mondo cooperativistico. Numerosi i lavori realizzati: la nuova linea ferroviaria della stazione di Torino Porta Susa, quelle di Torino Stura e di Biella San Paolo, il ripristino della linea storica Novara-Varallo, la “costruzione a nuovo” eseguita sulla linea Torino-Milano per ampliamento della linea ad alta velocità, Più una mirade di manutenzioni nell’ambito di decine di accordi quadro.

Italia ma anche fuori dai confini nazionali, come testimoniano i frequenti viaggi dello stesso Siriani negli anni scorsi in Sud America. Fra le opere estere Si.Gi.Fer ricorda il Progetto Ezequiel Zamora-Venezuela che “nel 2012 abbiamo stipulato un contratto con l’impresa Costruzioni Linee Ferroviarie Spa di Bologna per il ramo Puerto Cabello-La Encrucjada”. E il 90% della linea Guacara-San Diego e successivamente la linea Cagua-Mariara.

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