CULTURAME

Il pianto Greco sull’Egizio, suvvia è il solito Marrone

Sempre a rincorrere le provocazioni del fratello d'Italia. Ha detto che non confermerebbe un direttore da dieci e lode, e allora? Con due parole la collega alla Cultura chiude la querelle, mentre Cirio torna in versione opossum. Il cda: solo noi possiamo revocarlo

Ci sono cascati di nuovo. Lui sparacchia a salve, tira uno scartoccio con la bic, e tutti a rincorrerlo con fiumi d’inchiostro per stigmatizzare, ribadire, denunciare, inorridire. Fosse per lui, Maurizio Marrone, non confermerebbe il direttore del Museo Egizio Christian Greco. Sai che notizia. L’antipatia in fondo è reciproca se si pensa che è stato proprio Greco – per inciso uno dei pochi lussi che ancora Torino si può concedere – a stoppare la nomina nel cda della Fondazione di Francesco Tiradritti, l’egittologo fortemente sponsorizzato dal fratello d’Italia torinese che, però, non ha mai varcato il portone di via Accademia delle Scienze. Vittoria Poggio, collega di Marrone nella giunta di Alberto Cirio, che per delega ricevuta si occupa di Cultura, ha derubricato a “opinione personale” quelle dichiarazioni di fronte alle quali mezza Torino s’indigna da ieri.

Torna alla mente lo scazzo tra Greco e Giorgia Meloni, proprio a Torino quando la ducetta della Garbatella, nel 2018, accusò l’Egizio di fare razzismo al contrario per via di una promozione in favore di chi parlava arabo. Ne venne fuori un battibecco tra i due in cui la leader di FdI, scortata dalla deputata Augusta Montaruli, fece una figura barbina, costretta ad ascoltare l'altro che elencava tutti i suoi successi. Marrone voleva dare l’ennesima prova di fedeltà alla sua amata leader e l’eco dei giornali gli è servito per raggiungere lo scopo. Intanto, mentre si avvicinano le urne, un po’ di sana sovraesposizione non fa male. Come si dice, male o bene purché se ne parli. E ancora una volta di Marrone si parla e si parla delle sue provocazioni. Da destra a sinistra è un profluvio di comunicati stampa tutti uguali a sostegno di Greco (che di sostegno proprio non ha bisogno, giacché finché avrà voglia di stare a Torino nessuno s’azzarderebbe a mandarlo via).

Lo dimostra anche la nota del consiglio di amministrazione della Fondazione per il Museo Egizio, presieduta da Evelina Christillin, che esprime “unanime apprezzamento per l’eccellente lavoro svolto” da Greco, ribadendo che solo il cda stesso ha il potere di nominare o revocare il direttore. Non Marrone e neanche la Meloni. Con buona pace loro e di chi da ore si straccia le vesti.

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