POLTRONE & SOFÀ

Teatro Stabile, cala il sipario su Gancia al suo posto un manager targato Pd

Arriva Bianchi alla presidenza dell'ente culturale di Torino. Dagli esordi nelle giovanili del Pds alle nomine in mezza Italia. La lunga collaborazione con Melandri al Maxxi e la consulenza con la Fondazione Sandretto per lo sviluppo della sede di Madrid

Perde le sue bollicine il Teatro Stabile di Torino dove cala il sipario sul presidente Lamberto Vallarino Gancia, della storica famiglia dello spumante, nominato nel 2018 da Chiara Appendino. A sostituirlo arriva Alessandro Bianchi, attuale general manager di Pirelli Hangar Bicocca, prestigioso spazio espositivo dedicato all’arte contemporanea nella capitale meneghina. La nomina è stata ratificata proprio in queste ore dal sindaco Stefano Lo Russo e il nuovo incarico andrà ad aggiungersi a quelli che il manager della “cultura di sinistra” ha già, a partire da quello con la Fondazione Sandretto Re Rebaudengo che gli ha affidato una collaborazione per lo sviluppo della sede di Madrid.

Ben introdotto negli ambienti della gauche subalpina (e pure nazionale), dopo aver mosso i primi passi nelle organizzazioni giovanili di Pci e Pds, Bianchi, classe 1976,  vanta nella sua carriera incarichi alla Fondazione Maxxi – presieduta per dieci anni dall’ex ministro della Cultura Giovanna Melandri della quale è stato a lungo strettissimo collaboratore – al Teatro Comunale di Bologna, alla Fondazione Giangiacomo Feltrinelli. Torino, tuttavia, è la città che non gli ha mai negato una nomina, prima alla “Triennale”, poi come consulente per la gestione alla Fondazione per la Cultura, infine al Teatro Regio, sempre come consulente. Non solo, ha fatto parte in passato del consiglio di amministrazione di Torino Internazionale e del Collegio Einaudi e persino dell’incubatore dell’Università 2i3t.

Attorno al suo nome scoppiò un mezzo caso politico nel 2016 quando vinse il bando per la direzione del Museo del Cinema. Poi, però, Appendino (e il suo entourage) gli negarono la nomina, perché considerato “troppo vicino al Pd”.

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