MONITO

"Sanità patrimonio da difendere" bordata di Mattarella a Meloni

Il governo s'appresta a dare un'altra sforbiciata alla spesa sanitaria ma il Capo dello Stato mette in guardia la premier. Il messaggio da Torino durante la Festa delle Regioni: "Le istituzioni collaborino tra loro". E anche sull'Autonomia predica buon senso

La Sanità pubblica italiana è un “patrimonio prezioso da difendere e adeguare”. Nei giorni in cui esplode la polemica sul taglio al comparto sanitario da parte dell’esecutivo, Sergio Mattarella lancia un monito a Giorgia Meloni. Lo fa da Torino, dov’è in corso la Festa delle Regioni, quelle Regioni cui la Costituzione affida la gestione della Sanità. Secondo i dati della Nadef la spesa sanitaria è prevista indiminuzione: dai 134,7 miliardi del 2023 si passa ai 132,9 del prossimo anno. “Per riportare la spesa sanitaria pubblica in rapporto al Pil al livello del 2022 (6,7%) servirebbero nel 2024 oltre 10 miliardi in più” ha denunciato il Pd attraverso il suo responsabile economico, Antonio Misiani. Senza contare che in paesi come la Francia e la Germania il rapporto tra spesa per la sanità e il pil è al 10%, circa quattro punti in più. Dato ancor più grave se si tiene conto che l’Italia è un territorio in cui l’età media è più alta e i bisogni di cure sono maggiori.

Meloni a Torino ci arriverà domani. Oggi è il giorno del Capo dello Stato che ascolta il presidente della Conferenza delle Regioni, Massimiliano Fedriga, il collega del Piemonte, Alberto Cirio, il ministro per gli Affari europei, Raffaele Fitto, e la presidente del Parlamento europeo, Roberta Metsola. Poi prende la parola per un breve saluto. Le Regioni, premette, sono “l’asse portante, la colonna vertebrale di un’Italia che contiene un’ampia varietà di specificità, di condizioni, di ambienti, di tradizioni, di esperienze, con una conseguente grande ricchezza e, naturalmente, con numerosi problemi e divari che vanno colmati” guardando, avverte, “al capitale umano del nostro Paese”.

Tra i temi, come detto, quello della Sanità, capitolo che assorbe l’80 percento dei bilanci regionali. “Il Sistema sanitario nazionale è un patrimonio prezioso da difendere e adeguare”, scandisce Mattarella che esprime il suo apprezzamento per i tavoli di confronto che si terranno sulla formazione dei giovani, sulla difesa del territorio e sul digitale, un elemento, quest’ultimo, “decisivo per il futuro del nostro Paese, in tutti i suoi luoghi, particolarmente per quanto riguarda le aree interne, quelle montane, e le isole minori”. Il Presidente della Repubblica richiama la necessità di “fare squadra” anche sul tema dell’autonomia, di collaborare “secondo quello spirito che è poi un canone costituzionale della leale collaborazione”.

Due i passaggi della Carta che cita: l’articolo 5 che sancisce “che la Repubblica è una e indivisibile” e riconosce e promuove le autonomie, e il 114 che elenca “gli elementi portanti della Repubblica: i Comuni, le Province, le Città metropolitane, le Regioni, lo Stato. In una crescita non gerarchica, ma territoriale, sottolineando, quindi, l’esigenza di collaborazione che vi è”. Importante, conclude, è anche la discussione e la riflessione sul Pnrr che il ministro Fitto ha illustrato nel corso dei lavori della sessione di apertura. Al ministro, Mattarella rivolge un ringraziamento "per il suo grande impegno - vorrei dire inesausto - su questo fronte così impegnativo”.

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