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Il sindaco Pd non trova una donna, salta la nomina in Fondazione CrAl

Non una di meno? Macché, manco una. Candidature solo maschili nella terna del Comune da proporre all'ente. Abonante costretto a riaprire il bando per rimediare alla mancata rappresentanza di genere. Che direbbe la Schlein, di cui è stato sostenitore?

Cherchez la femme. L’appello disperato si rincorre nel partito di Elly Schlein e muove dal sindaco di Alessandria Giorgio Abonante, tra i più convinti sostenitori dell’inquilina del Nazareno, che a dispetto della sbandierata parità di genere non è riuscito a trovare neppure una donna da inserire nella terna da proporre alla Fondazione CrAl mandando in fumo, almeno per questo giro, la nomina in capo a Palazzo Rosso all’interno del consiglio generale.

A Palazzo del Governatore, sede della cassaforte mandrogna, sono arrivate le proposte da parte della Camera di Commercio, della Provincia e pure del Vescovo, tutte rispettose della rappresentanza di genere come stabilito dalle norme del Mef, ai regolamenti di Acri e dallo stesso statuto della fondazione. Tant’è che l’altro giorno il presidente Luciano Mariano ha potuto salutare l’ingresso dei nuovi consiglieri Vittorio FerrariGiuseppe Maria GiordanoAngelo Teruzzi e del cooptato dal consiglio Domenico Mercogliano.

La poltrona occupata fino alle dimissioni rassegnate anzitempo da Luciano Ernesto Artana proprio per favorire la nuova designazione da parte del Comune è, però, rimasta vuota. Il bando emesso da Palazzo Rosso per ricevere le autocandidature non ha avuto il benché minimi appeal sul fronte femminile e alla fine Abonante si è ritrovato tra le mani un elenco di soli uomini. Una situazione non solo anomala e, diciamo, anche un po’ imbarazzante, ma soprattutto un ostacolo insormontabile per procedere verso la designazione della figura espressione del Comune in fondazione. Le poche decine di passi che dividono Palazzo Rosso da quello del Governatore, ma anche una banale telefonata dal piano nobile del municipio quando a pochi giorni dalla scadenza del bando la situazione era ormai piuttosto chiara avrebbe forse potuto consigliare la maggioranza giallorossa che governa la città di cercare, seppure in fretta, almeno una donna da inserire nella terna. Invece il bando s’è chiuso senza neppure una minima presenza rosa.

Dalla fondazione la risposta, inevitabile a rigor di norma, è stata quella di una irricevibilità dei tre nomi, visto che erano tutti di uomini. Così, mentre la polemica ancora infiamma sulla dura “accoglienza” di alcuni consiglieri di centrodestra in un centro femminista ospitato in locali del Comune al grido Non una di meno, adesso costretto a riaprire il bando, Abonante sarà il caso mutui lo slogan in almeno una.

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