VERSO IL VOTO

"Adesso basta, boia d’un Cane". Sulle poltrone tensioni Lega-FdI

Lo snervante pressing dei Fratelli inizia a dare i risultati. La fantagiunta a trazione meloniana manda in bestia il consigliere leghista che replica: "Siamo stanchi dell'atteggiamento di alcuni alleati. Prematuro discutere di numeri e cariche prima delle elezioni"

Le elezioni sono ancora lontane e per quanto l’esito sembri, almeno sulla carta, scontato vale l’antico detto di trapattoniana memoria: “Non dire gatto se non l’hai nel sacco”. E la Lega che teme il “sacco” di Fratelli d’Italia in Regione Piemonte mostra i nervi particolarmente tesi. A irritare il partito di Matteo Salvini sono state alcune dichiarazioni “rubate” ieri a margine dei festeggiamenti per il primo anno di Governo Meloni di alcuni esponenti di FdI che, sentendo in tasca non solo la vittoria ma anche la leadership della coalizione, hanno iniziato a fare l’elenco dei posti che gli spetteranno: 6-7 assessori, il presidente del Consiglio, la guida di commissioni, i vertici delle principali società. Un elenco della spesa talmente campato in aria che pare piuttosto il tentativo (riuscito) di sfiancare gli alleati che non una reale serie di richieste, ma tant’è.

L’abbuffata preventiva ha mandato in bestia il Cane, nel senso di Andrea Cane, consigliere regionale e responsabile per il Carroccio degli Enti locali in Piemonte. “La Lega è stanca dell’atteggiamento di alcuni alleati di maggioranza e ritiene che sia prematuro e fantasioso discutere di numeri e poltrone prima delle elezioni regionali”, sbotta l’esponente leghista, evidentemente delegato a replicare alle “recenti discussioni e speculazioni politiche riguardo all’assegnazione delle cariche regionali” al posto dei più alti in grado, opportunamente rimasti nelle retrovie.

“Le urne – afferma Cane – sono un momento cruciale e la priorità deve essere solo quella di rappresentare i cittadini rispettando la loro volontà. Prima di parlare di assegnazione di cariche e posizioni di potere, è fondamentale aspettare i risultati elettorali, che saranno l’espressione chiara della volontà del Piemonte. Rispetto a fantomatiche prenotazioni di Giunta, uffici di presidenza, deleghe varie, rispondo che ciò che conta di più è il futuro dei nostri territori e dei cittadini che rappresentiamo”. “Le decisioni sulle cariche e sulle alleanze politiche – rimarca – saranno prese in modo trasparente a tempo debito”. Non svegliate il Can(e) che dorme.

A dare manforte al compagno di partito arriva Stefano Allasia che pesca un altro animale dal bestiario domestico. “Negli ultimi giorni sto ascoltando e leggendo, da alcuni nostri alleati, salti in avanti non opportuni e inutili: si continua a vendere la pelle dell’orso, ma e elezioni saranno fra 7 mesi”, annota il presidente del Consiglio regionale. “Non ho la presunzione di insegnare nulla a nessuno ma a me hanno sempre spiegato che il risultato bisogna prima ottenerlo e poi, in base ai rapporti di forza, dare il via a tutte le valutazioni del caso. Le ambizioni, rivendicazioni e velleità di chicchessia sono giuste e legittime, ma a mio avviso non devono essere sbandierate a ogni alito di vento. E soprattutto non oggi. Non è il tempo per parlare di poltrone, ma è ancora il momento di dedicarci pancia a terra a completare il nostro programma di governo. Con grande umiltà, senza arroganza e presunzione e con il doveroso rispetto verso coloro a cui chiederemo di riconfermarci la fiducia: i cittadini del Piemonte”.

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