CINQUE CERCHI

Bob a Cesana, "bastano" 34 milioni

Olimpiadi invernali 2026. Mentre Coni e Governo battono la pista estera, il Piemonte ha il dossier per risistemare la struttura di Torino 2006. Un documento che dovrebbe togliere ogni alibi e con cui Cirio tenterà l'ultimo assalto a Roma - IL DOSSIER

Rifare la pista da bob di Cesana Pariol costerà 28,5 milioni, aggiungici le spese tecniche e le somme che vanno versate come salvaguardia in caso di contenziosi e la spesa complessiva arriva a 33,8 milioni, più o meno quella indicata già nel dossier olimpico presentato da Chiara Appendino nel luglio di cinque anni fa. Un affare per il Governo e per il Comitato organizzatore, più di 50 milioni di risparmi se si tiene conto della base d’asta della gara che è stata fatta per realizzare l’impianto di Cortina: 81 milioni di euro, giudicati peraltro insufficienti dal mercato al punto che andò deserta. Questo è quel che emerge dal dossier realizzato dalla Fondazione XX Marzo e presentato oggi in Città Metropolitana di Torino dal governatore Alberto Cirio e dal sindaco Stefano Lo Russo. Un documento che dovrebbe togliere ogni alibi all’esecutivo, escludendo la via di un trasferimento all’estero di bob, slittino e skeleton nelle prossime Olimpiadi invernali del 2026. Che dovrebbero essere le Olimpiadi italiane, non italo-svizzere o italo-austriache dal momento che si è ipotizzato un trasloco a St. Moritz o a Innsbruck.

Anche i tempi sarebbero congrui. Secondo il dossier messo a punto dal presidente della Fondazione XX Marzo Francesco Avato, sarebbero necessari 90 giorni per realizzare un progetto definitivo e un anno di lavori per avere la pista funzionante. In tempo per arrivare alla fine del prossimo anno con il lavoro finito. In tempo per i test event preolimpici.

Più ottimistica, forse addirittura fantasiosa l’ipotesi di riutilizzo futuro di una struttura che in questi anni è vissuta nel totale abbandono. Il dossier propone la realizzazione del Centro federale di alta preparazione per le tre discipline (viene in mente il vecchio progetto di Coverciano della neve a cui lavorò proprio Cirio quando era assessore allo Sport della Regione Piemonte), un polo di formazione giovanile o un luogo di attrazione turistica (Fun Park). 

Leggi qui il dossier

print_icon